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Pusher in viaggio verso Minturno: incastrato dai cani antidroga

27 ottobre 2021 | 09:53
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Pusher in viaggio verso Minturno: incastrato dai cani antidroga

La Guardia di Finanza e la Polizia grazie all’aiuto delle unità cinofile hanno trovato oltre 6 chili di hashish nel paraurti posteriore dell’auto

Minturno – Ieri  mattina a Minturno sulla variante Appia, i militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Formia e personale del Commissariato di Polizia di Formia, con il determinante ausilio di unità cinofile, nella ben più ampia cornice di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nel sud Pontino, traevano in arresto un soggetto italiano, trovato in possesso di 6 chili e 419 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish.

I militari fermavano il soggetto a bordo di un’auto in direzione Minturno munita di targa prova, ma lo stato di nervosismo ed agitazione del conducente, unitamente alle risultanze dei primi riscontri eseguiti sul posto che evidenziavano l’esistenza di numerosi precedenti in capo all’uomo, inducevano gli operanti a procedere ad un controllo accurato del mezzo ed alla perquisizione del passeggero, ritenendo verosimile che lo stesso potesse trasportare della sostanza stupefacente. Sottoposta a regolare controllo l’autovettura, l’unità cinofila anti droga segnalava insistentemente la zona paraurti posteriore.

Da una più approfondita analisi, gli operanti accertavano la presenza di un meccanismo di doppio fondo occultato dietro la targa posteriore dell’autoveicolo, all’interno del quale si rinvenivano 31 confezioni sferiche contenenti hashish, per un totale di 6,419 chili ed un valore di mercato di oltre 60mila euro.

Sentita la competente Autorità Giudiziaria, il soggetto veniva tradotto in carcere per le violazioni di cui all’art. 73 c. 1 del D.P.R. 309/90.

L’intervento si inserisce nell’ambito dell’intensificazione del dispositivo permanente volto al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti promosso dal comando provinciale della Guardia di Finanza e della Questura di Latina.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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