Samhain e le vere origini di Halloween: ecco come è nata la festa del 31 ottobre (o delle zucche)

31 ottobre 2021 | 09:00
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Samhain e le vere origini di Halloween: ecco come è nata la festa del 31 ottobre (o delle zucche)

La leggenda che si cela dietro la festa di Halloween, cosa significa, quali sono i suoi simboli e come si celebra ai giorni nostri

Streghe, vampiri, scheletri, fantasmi e…zucche. Tutto ciò che è macabro e spaventoso fa parte dell’universo di Halloween: la festa americana per eccellenza che il 31 ottobre di ogni anno, alla vigilia della festa cristiana occidentale di Ognissanti, vede grandi e piccini sbizzarrirsi con i costumi più terrificanti e stravaganti. “Trick or treat?!” (dolcetto o scherzetto) è la frase declinata come uno scherzoso ricatto che ha accompagnato generazioni e generazioni di bimbi e bimbe di ogni età, a chiedere dolci e caramelle in giro per le case. La simbologia della festa di Halloween è legata alla morte ed all’occulto.

Nonostante la non italianità delle sue origini, Halloween è diventato famoso in tutto il mondo e sono numerose le persone che amano festeggiarlo anche nel nostro paese: chi organizza feste a tema, chi addobba a tema le proprie case, chi va in giro di portone in portone o chi semplicemente sfrutta la notte più paurosa dell’anno per guardare un bel film horror…

Ultimamente sono diventati molti anche i parchi divertimenti ed a tema che ogni anno celebrano Halloween all’ennesima potenza: attrazioni da brividi e mostri in giro tra gli avventori del parco, da far accapponare la pelle.

Ma siamo sicuri che Halloween sia nato proprio in America? In realtà le sue antiche origini risalgono ai paesi del Vecchio Continente come Scozia, Inghilterra. Halloween, infatti, è una ricorrenza di origine celtica che nel XX secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme macabre e commerciali con cui è divenuta nota.

La storia di Halloween risale a tempi remoti. Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, ha notato che mentre alcuni studiosi hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona (dea dei frutti e dei semi) o nella festa dei morti chiamata Parentalia, Halloween viene più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, stagionalmente speculare alla notte di Valpurga che ricorre tra il 30 aprile e il 1º maggio. Il nome della festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti nell’arcipelago britannico, deriva dall’antico irlandese e significherebbe approssimativamente “fine dell’estate”.

La tesi della derivazione di Halloween da Samhain fu sostenuta da due celebri studiosi di fine Ottocento, Rhŷs e Frazer: secondo il calendario celtico in uso 2mila anni fa tra i popoli dell’Inghilterra, dell’Irlanda e della Francia settentrionale, l’anno nuovo incominciava il 31 ottobre.

Nell’840, sotto papa Gregorio IV, la Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti il 1º novembre: probabilmente questa scelta era intesa a creare una continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella più antica. A conferma, Frazer osservò che, in precedenza, Ognissanti era già festeggiato in Inghilterra il 1º novembre. Questa tesi ha avuto un’amplissima diffusione.

Tuttavia, lo storico Hutton l’ha messa in discussione, osservando come Ognissanti venisse celebrato da vari secoli prima di divenire festa di precetto, in date discordanti nei vari Paesi: la più diffusa era il 13 maggio, in Irlanda (paese di cultura celtica) era il 20 aprile, mentre il 1º novembre era una data diffusa in Inghilterra e Germania (paesi di cultura germanica).

Secondo l’Oxford Dictionary of English Folklore: “Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e in quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c’è evidenza che fosse connesso con la morte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane”. L’associazione centrale col tema della morte sembra affermarsi in un periodo successivo, e appare evidente nella più recente evoluzione anglosassone della festa con le sue maschere macabre.

Dopo che il protestantesimo ebbe interrotto la tradizione di Ognissanti, in ambito anglosassone si continuò a celebrare Halloween come festa laica. Negli USA, a partire dalla metà dell’Ottocento, la festa si diffuse (specialmente a causa dell’immigrazione irlandese) fino a diventare, nel secolo XX, una delle principali festività statunitensi.

Negli ultimi anni del secolo la festività di Halloween ha assunto carattere consumistico, con un oscuramento progressivo dei significati originari. Festeggiamenti che durano interi weekend sono ormai tipici in tutti gli Stati di influenza anglofona. Negli Stati Uniti, Irlanda, Australia e Regno Unito, Halloween viene festeggiato come una “festa del costume”, dove le feste in maschera e i festeggiamenti tematici superano il tipico valore tradizionale del “dolcetto o scherzetto”, per dar vita a una nuova tradizione di divertimento, rivolta soprattutto alla gioventù.

La leggenda di “Jack-o’-Lantern”

La zucca di Halloween, che nei paesi anglofoni viene chiamata col nome di “Jack-o’-lantern”, è uno degli oggetti e simboli principe della festività del 31 ottobre. Si tratta di una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono intagliati i tratti di un volto, solitamente malefico.ì. Al suo interno, una volta svuotata della polpa e dei semi, viene riposta una candela che, accesa, consente di vedere i tratti intagliati anche al buio.

Si ritiene che la tradizione di intagliare zucche sia originaria dell’Irlanda. La prima documentazione certa di tale pratica risale tuttavia solo ai primi dell’800. Tale pratica era certamente diffusa in tutta l’isola irlandese ed in alcune parti della Scozia. In Nord America la prima attestazione certa di zucche intagliate per la notte di Halloween risale al 1834. Tuttavia, è molto probabile che la pratica dell’intaglio si svolgesse anche precedentemente, ma era un’usanza riconducibile al semplice periodo annuale di raccolta delle zucche. Solo successivamente quindi la zucca sarebbe stata collegata alla festività del 31 ottobre.

Esistono molte varianti riguardo alla leggenda di “Jack-o’-Lantern”. La più diffusa e conosciuta è quella di derivazione irlandese: Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo. A causa del suo stato d’ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani del demonio, ma astutamente Jack chiese al demonio di trasformarsi in una moneta, promettendogli la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Jack mise poi rapidamente il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d’argento, cosicché il demonio non potesse ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare.
Dieci anni più tardi, il diavolo si presentò nuovamente e questa volta Jack gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse dal ramo, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack.

Durante la propria vita Jack commise però così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal Paradiso e presentatosi all’Inferno, venne scacciato dal diavolo che gli ricordò il patto, ben felice di lasciarlo errare come un’anima tormentata. All’osservazione che fosse freddo e buio, il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all’interno di una rapa intagliata che aveva con sé. Cominciò, così, da quel momento a vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.

Da allora, secondo la leggenda, nella notte di Halloween, aguzzando bene la vista, potreste vedere una fiammella vagare nell’oscurità alla ricerca della strada di casa: la fiammella di Jack.

Altri simboli di Halloween

È un’usanza di Halloween che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda “Dolcetto o scherzetto?”. La parola “scherzetto” è la traduzione dall’inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza: “Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat”.

La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell’elemosina, quando la gente povera andava di porta in porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia. Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di “lagnarsi come un mendicante a Hallowmas (Halloween)”.

(Il Faro online)