In treno verso Roma: un secolo dopo rivive il viaggio del Milite Ignoto

2 novembre 2021 | 17:56
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In treno verso Roma: un secolo dopo rivive il viaggio del Milite Ignoto

Un lungo fischio ha annunciato l’arrivo alla Stazione Termini dell’arrivo del treno storico che ha ripercorso le tappe che da Aquileia portarono all’Altare della Patria le spoglie del Milite Ignoto

Roma – A cento anni dall’arrivo a Roma della salma del Milite Ignoto, tutt’oggi tumulato nel cuore dell’Altare della Patria, rivive il viaggio in treno che da Aquileia accompagno le spoglie del soldato nel suo ultimo viaggio verso la Capitale. Un viaggio reso possibile  dalla Fondazione FS Italiane che ha ricreato i convogli in auge esattamente un secolo fa. E così il “Treno della Memoria”, organizzato dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo FS Italiane, ha ripercorso le principali tappe compiute cento anni fa con le stesse date. Partito lo scorso 29 ottobre dai binari di Cervignano Aquileia, è giunto questa mattina a Termini, dove è stato accolto dall’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, e il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Un lungo fischio della locomotiva a vapore, sulla quale campeggiavano due tricolori, ha annunciato l’ingresso in stazione del convoglio mentre la banda delle forze armate suonava la melodia della “Canzone del Piave”. Presenti, lungo il binario, anche decine di studenti delle scuole provenienti da ogni angolo del Lazio, ciascuno con una bandierina in mano.

Il treno rievocativo

Una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926, Carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, carrozza prima classe “Az 10.000”, carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo “1957 T” e locomotiva diesel. Sono questi i materiali del treno storico allestito da Fondazione FS Italiane che ha ripercorso le più importanti tappe (non tutte per motivi di sicurezza) compiute dal convoglio di un secolo fa, ospitando a bordo una mostra commemorativa.

Lo scorso 29 ottobre è partito dal primo binario della stazione di Cervignano Aquileia e dopo aver transitato al binario 2 della stazione di Gorizia ha compiuto due soste intermedie, a Udine e a Treviso, prima di arrivare a Venezia Santa Lucia. Sabato 30, alle 4:41 è giunto a Bologna Centrale, dove è rimasto fino alle 23:30. Dal binario 6 ovest, si è rimesso poi in moto verso Firenze Santa Maria Novella, percorrendo l’ottocentesca ferrovia Porrettana. Domenica 31 è rimasto fino alle 21 nella stazione fiorentina, per poi ripartire alle 23:50 alla volta di Arezzo, dove è rimasto fino alle 22:30 di ieri. In serata il viaggio verso Roma, transitando al binario 2 della stazione di Terontola. Questa mattina alle 11 l’arrivo al binario 1 della stazione di Roma Termini, dove il “Treno della Memoria” è stato accolto da alte Autorità dello Stato.

Una cerimonia che unì la nazione

Il viaggio del Milite Ignoto da Aquileia alla Capitale rappresentò una delle più importanti manifestazioni di unità della nazione e a cui gli italiani presero parte sotto la stessa bandiera. Manifestazioni che in tempi più recenti abbiamo visto come segno di gioia per i trionfi sportivi o come rappresentazione di solidarietà nei momenti difficili della pandemia. In quell’occasione, invece, fu il dolore a unire gli italiani, provato per la ferita, ancora aperta, causata dalla perdita di migliaia di uomini morti al fronte durante la Grande Guerra.

“Il treno lasciava una scia di profumi – si legge nelle cronache del 30 ottobre 1921 – i 17 vagoni erano carichi di cento e cento corone offerte dai comuni e dai sodalizi. Aeroplani militari fendevano l’aria annunziando alle popolazioni, in attesa da ore, l’arrivo del convoglio. Dove il treno passava rapido, gruppi fermi ai passaggi a livello salutavano agitando i fazzoletti. Pareva che salutassero un essere caro tanto atteso”.

Guerini: “Solidarietà e unità sono valori ancora attuali”

Il viaggio del Milite Ignoto “fu uno straordinario momento di unificazione di popolo e a cento anni di distanza quei valori e quel messaggio sono ancora attuali; testimoniano i valori alla base, i sentimenti di solidarietà, la volontà di contribuire alla causa del proprio Paese e poi c’è un messaggio di unità che è ancora attuale oggi in un contesto diverso e in una realtà storica cambiata”, ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, aggiungendo che “sono ancora attuali oggi” quei “sentimenti di unità e solidarietà” con i quali abbiamo vissuto “i drammatici momenti che ci siamo lasciati alle spalle” e con i quali “guardiamo al futuro” post-pandemia. “Abbiamo voluto questa celebrazione ripercorrendo anche il viaggio che questo treno fece cento anni fa – ha detto ancora Guerini -. Fu un treno che diede una grande spinta all’Italia dopo la guerra”. “La celebrazione del Milite Ignoto fu uno straordinario momento di unificazione del nostro Paese e un simbolo racconta una realtà e al contempo la trascende – ha concluso il Ministro -. Quel viaggio unì l’Italia nel tragitto, nelle famiglie che si raccolsero lungo i binari delle ferrovie. Quella straordinaria manifestazione di affetto, vicinanza e solidarietà fu un momento unificante per il Paese”.

Franceschini: “Anche oggi c’è bisogno del sentimento di unità nazionale”

“Quel viaggio fu importante in un paese lacerato dalla guerra, dalla povertà, dai morti. Unì l’Italia è costruì un sentimento di unità nazionale, cosa di cui abbiamo bisogno anche oggi”, le parole del ministro della Cultura, Dario
Franceschini. “Recuperare il senso di unità nazionale, in cui ci si sente uniti intorno a valori comuni, è importante anche per affrontare il futuro”, ha continuato Franceschini facendo riferimento ai “momenti difficili” legati alla pandemia.

Dadone: “Coinvolti anche i giovani”

“Il treno oggi arriva a Roma, ma in questi giorni di viaggio è stato visto, applaudito, visitato, fotografato e accolto con entusiasmo”, ha detto il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, sottolineando che l’iniziativa “ha attivato la partecipazione anche dei ragazzi, oltre le nostre aspettative: un sentimento collettivo da parte dei più giovani che ha visto sensibilità, curiosità e tanto coinvolgimento”. “Non abbiamo solo trasmesso un racconto di rispetto e amore per la storia passata ma abbiamo anche affidato questa memoria perché potesse parlare con forza al loro presente e al loro futuro”, ha continuato.

Ferraris: “Ruolo delle ferrovie importante fin dall’Unità d’Italia”

Quello per l’unità nazionale, ha dichiarato l’AD di Fs, Luigi Ferraris, nel corso della cerimonia di commemorazione, “fu un impegno straordinario di uomini e mezzi ed è per questo che la commemorazione e il riproporre cento anni dopo il viaggio del Milite Ignoto non è solo un atto di estrema potenza evocativa ma un modo di ribadire come Ferrovie dello Stato e la storia d’Italia vanno fianco a fianco”. Uno degli obiettivi delle Ferrovie dello Stato Italiane, ha ricordato infatti Ferraris, “è stato sempre quello della riconversione dei territori e della ricomposizione dei legami dell’identità. L’unità d’Italia divenne reale man mano che il Paese reale veniva collegato. Da quando l’Italia è unita le ferrovie hanno ricoperto sempre un ruolo attivo nelle grandi disgrazie e nei momenti di unità nazionali. Il treno nel suo transito unì tutto il Paese”.

(Il Faro online)