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Atletica, Tortu: “Per i Mondiali, ho grandi obiettivi nei 200 metri”

Il campione olimpico della 4x100 è tornato ad allenarsi. Prepara la stagione del 2022, verso Eugene

Non riesce a staccarsi dall’estate appena trascorsa. Troppo forte quell’emozione sul traguardo nella 4×100 alle Olimpiadi. O anche prima di tagliarlo. Tortu ha corso la sua quarta frazione, quando dietro di lui i compagni già avevano dato il meglio per conquistare la medaglia d’oro, poi ottenuta, in meno di 9 secondi. Un fulmine Filippo si è fatto trascinare dal suo talento e dalla voglia di rivalsa. Non era andata bene per lui la gara individuale dei 100, poi conquistata con merito da Marcell Jacobs. E’ stato costretto a guardare l’azzurro delle Fiamme Gialle, ma con ammirazione e stima. Allora ecco le montagne russe nel suo cuore. Prima la delusione personale, poi la gioia della vittoria in squadra. Quasi sentita, quasi avvertita nel cuore e sulla pelle quella medaglia della gloria. Lo ha detto Tortu ad Atletica Tv.

E’ tornato a parlare nel programma live social della Fidal il secondo velocista nei 200 metri della storia e il campione olimpico a Tokyo nella 4×100 appunto, con record italiano. Prima di staccare la spina e prendersi la dovuta vacanza, in giro per l’Europa a seguire il suo calcio del cuore, ha siglato il personal best nei 200 metri al Continental Tour di Nairobi. Quel 20”11 ha fatto scendere e di parecchio il suo crono del 2019 al Golden Gala (20”34). E allora eccolo tornare con la mente e con le parole a Tokyo: “Ho vissuto emozioni forti e contrarie, con un’intensità che nulla ha a che fare con le mie esperienze precedenti. Anche se l’affetto dei tifosi è sconfinato, e lo abbiamo sentito forte e chiaro anche ai Giochi, una volta tornato a casa temevo di sentirmi appagato, svuotato”.

La tensione quando se ne va, lascia spazio al rilassamento. E proprio lì un atleta trova un temuto appagamento. Può accadere. E Tortu lo aveva pensato. Non è stato così però: “Invece mi sono scoperto ancora più determinato – ha sottolineato – l’oro olimpico mi ha sbloccato, mi ha fatto comprendere quali devono essere i miei obiettivi. Mi sono trovato addosso una gran fame agonistica, quella che si è vista anche nel 20.11 di Nairobi”. Appunto. E allora ecco il primato individuale della carriera, dietro il Grande Pietro Mennea. Quel pianto di sfogo dopo la vittoria alle Olimpiadi ha raccolto la tensione, i sogni voluti e la gioia più grande: “Pensavo la finale fosse alla nostra portata, con una posizione tra la terza e la quinta. Non eravamo favoriti o quotati per la vittoria. Poi è accaduta una cosa strana: stando insieme, chiacchierando fra noi, una battuta dopo l’altra abbiamo alimentato una convinzione, un fuoco che sono cresciuti col passare delle ore. E alla fine siamo entrati allo stadio pensando solo a vincere. Senza arroganza, eppure sicuri, pronti. Lo sapevamo”. Lo dice convinto Filippo, come una cruda ma bellissima verità. Lo sente l’atleta quando è arrivata l’ora di scrivere la leggenda. Alcuni lo sentono. Come se il destino bussasse alla loro porta e dicesse che è finalmente arrivato il sogno più grande. E lui era là in pista, mentre gli altri correvano e guadagnavano strada verso la gloria, ognuno nella propria frazione: “Vedi i tuoi compagni correre prima di te e sei coinvolto, vorresti urlare, però devi aspettare il tuo turno senza perdere la concentrazione. C’è il colpo di pistola, tutto accade molto velocemente, il testimone passa di mano e in un istante tocca a te. La 4×100 sublima l’idea di sport di squadra: il risultato è determinato in parti identiche da quattro atleti. A Tokyo sarebbe bastato che chiunque di noi perdesse un centesimo e ora non saremmo campioni olimpici”.

Tortu ha una particolarità. Corre sia i 100 che i 200. Che particolarità in fondo non è per un velocista. Ma che ha sempre contraddistinto la sua carriera, sin dall’inizio. Si dedicherà ai 200 metri (non tralasciando i 100 a cui si sente sempre devoto). E lo dice: “Sono sempre stati nelle mie corde ma per vari motivi non sono mai riuscito a prepararli nel modo giusto. Ora lo voglio fare, la prossima stagione correrò entrambe le distanze. Nei 200 punto a una medaglia agli Europei di Monaco e alla finale ai Mondiali di Eugene”. Stuzzicato dal giornalista Nicola Roggero sulle liste stagionali, collegato anch’esso ad Atletica Tv, insieme ad Annachiara Spigarolo, che ha coordinato l’intervista, Filippo ha dichiarato: “So che posso fare determinate cose ai Mondiali e di conseguenza devo pormi grandi obiettivi. Questo non significa che li realizzerò, che vincerò, ma il mio obiettivo deve essere quello. Devo allenarmi con in testa il massimo risultato”.

Poi aggiunge:“ Nel 2022 voglio scendere sotto i 20 secondi. A Eugene avremo la grande responsabilità di difenderci con la staffetta. Mi alleno tutti i giorni a mezzogiorno in palestra o in pista”. Filippo ha iniziato un 2021 in salita. Ha avuto il Covid e il tempo giusto sui 100 metri non riusciva ad arrivare. Ha affrontato tutto questo con la filosofia della vita. E con i detti sardi, la sua terra nativa: “I periodi difficili passano, quando uno ama quello che fa riceve in cambio molto. Come dice un detto sardo che condivido, quando piove devi lasciare che piova. L’oro non mi ha cambiato, ha cambiato la mia carriera”.

Il programma personale sulle gare non cambia. Resta fedele ai suoi consueti appuntamenti in pista: “La prossima gara potrebbe essere un test indoor – come sempre senza preparare la stagione al coperto – poi ad aprile o maggio nei 100 o nei 200”.

Non manca di parlare in modo egregio del suo Mito Livio Berruti. Che ha preso Tortu sotto la sua ala protettiva. Ha un erede il grande Berruti e lo ha sempre detto. Tortu è onorato di questa ammirazione e la ricambia: “Sono molto grato e onorato di poterlo chiamare amico. È stato il mio idolo fin da quando ero bambino, è il motivo per cui ho iniziato a fare atletica, è un modello tecnico e umano. Un grande personaggio, capace di stregarmi per come correva e per come interpreta la vita. Recentemente mi ha portato la sua medaglia d’oro dei 200 di Roma 1960, era bellissima, avrei voluto scambiarla con la mia”.

(foto@Colombo/Fidal)

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