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Conte: “L’elezione di Draghi al Quirinale non significa andare al voto un attimo dopo”

3 novembre 2021 | 09:20
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Conte: “L’elezione di Draghi al Quirinale non significa andare al voto un attimo dopo”

L’ex premier: “Ci impegneremo col M5S perché al Colle vada una figura di alto profilo, che possa essere una garanzia per l’unità nazionale”

Roma – “Ho risposto a una domanda in cui mi è stato chiesto se c’erano preclusioni nei confronti del premier Draghi verso la salita al Quirinale. Ho detto ‘ovviamente no’. Ci impegneremo col M5S perché sia una figura di alto profilo, che possa essere una garanzia per l’unità nazionale. Quindi perché escludere Draghi?”. Così Giuseppe Conte, ospite di ‘Porta a Porta’. “Ovviamente bisogna verificare che ci siano tutte le condizioni”, ha proseguito l’ex premier.

Conte ha sottolineato che una eventuale elezione di Draghi al Quirinale “non significa che un attimo dopo si vada alle elezioni. Ricordo che questo governo di unità nazionale è nato perché non c’erano le condizioni per andare alle elezioni”, ha detto il leader del M5S.

“Stiamo parlando di tante ipotesi. E’ chiaro che qualunque sia la soluzione, non ravviso le condizioni per andare a votare un attimo dopo”, ha rimarcato Conte, ribadendo che il M5S “si impegnerà perché vada al Quirinale una figura degna di rappresentare l’Italia nel modo migliore, una figura di alto profilo. E sicuramente non possiamo escludere anche Draghi. Ma dobbiamo verificare tutte le circostanze”.

“Non lo so se riusciremo a trovare” sul nome del prossimo Capo dello Stato “questa unità così ampia o addirittura il coinvolgimento di tutte le forze politiche – ha poi affermato – E’ certo che se ci misureremo in un confronto ampio e trasparente avremo maggiori garanzie di avere una personalità di alto profilo, piuttosto che rinchiuderci in un cortile rappresentativo solo di una parte del Parlamento”.

“E’ per questo che io credo ci stia tutto anche il confronto con le forze di centrodestra, perché se riusciamo a perseguire questo obiettivo sicuramente avremo quelle maggiori garanzie di cui parlavo prima, cioè di una personalità che rappresenti l’unità nazionale. Ci dobbiamo provare ma non so se ci riusciremo”, ha proseguito.

“Berlusconi? Io ho detto, con tutto il rispetto per il leader di un altro partito, che non è il candidato del Movimento 5 Stelle” per il Quirinale, “ma la domanda va fatta a Salvini e agli altri del centrodestra: vedo che sono disponibili a cambiare idea continuamente”, ha detto Conte.

Una donna al Quirinale? “Quando abbiamo preparato il G20 mi sono battuto perché l’empowerment femminile fosse tra i temi. Non posso essere tacciato di scarsa attenzione al tema femminile. Però dico che se dobbiamo valutare una personalità di alto profilo anche morale, non possiamo necessariamente fermarci a donna e uomo. Puntiamo al personaggio che riteniamo più giusto e che possa raccogliere il più ampio consenso”.

Parlando della legge elettorale, per Conte “deve essere un momento di sintesi che possa offrire in prospettiva un Parlamento che sia adeguatamente rappresentativo ma garantisca anche stabilità”. Il M5S, ha proseguito, “date le condizioni attuali”, è per “un proporzionale con soglia di sbarramento adeguata, parliamo del 5%: se iniziamo a scendere sotto quella soglia si crea un sistema troppo frammentato di forze politiche”.

Inoltre “ci batteremo per invogliare tutti gli altri partiti a discutere su una sfiducia costruttiva, che possa garantire stabilità al governo. Dobbiamo cercare di stabilizzare i governi, è una battaglia nell’interesse di tutti”, ha aggiunto.

Riguardo poi all’esperienza del Conte I, “per come è andata, non è stata un’esperienza da consegnare ai posteri come prospettiva di governo- ha detto l’ex premier a ‘Porta a Porta’ – Invece nel Conte II c’è stato un programma di politiche economiche e sociali e anche per questo abbiamo retto una pandemia, e siamo riusciti a fare una manovra espansiva spazzando via le ricette rigoriste”. “Sicuramente questo 6% (del Pil) di adesso è frutto principalmente di quelle politiche”, ha rivendicato Conte.

Guardando all’oggi, “questo campo largo progressista è sicuramente il nostro orizzonte”. Renzi e Calenda? “Il dialogo ci può essere con soggetti politici affidabili, che non si affidano a personalismi, estri umorali, o piroette”, ha rimarcato il leader M5S. “Porre dei veti non è nel mio stile, ma sicuramente è importante costruire progetti politici solidi, seri e affidabili. E la coesione è il primo pilastro che ci rende credibili agli occhi dei cittadini”. (fonte Adnkronos)