Sigilli a una mega villa di Nettuno, è tra i beni sequestrati a 2 società con 21 lavoratori in nero

3 novembre 2021 | 09:41
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Sigilli a una mega villa di Nettuno, è tra i beni sequestrati a 2 società con 21 lavoratori in nero

Sono 4 gli indagati che oltre ad evadere il fisco avevano operai in nero, alcuni dei quali percepivano il reddito di cittadinanza

Nettuno – Una maxi frode fiscale è stata scoperta a Nettuno dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno sequestrato beni mobili e immobili, per un valore di circa un milione di euro, nei confronti di 4 persone, indagate dalla Procura della Repubblica di Velletri per i reati di occultamento e distruzione delle scritture contabili, omessa e infedele presentazione delle dichiarazioni annuali e falso materiale.

Il provvedimento cautelare è frutto di laboriose indagini delle Fiamme Gialle di Nettuno, coordinate dal II Gruppo di Ostia, che hanno coinvolto due società attive nel settore cartotecnico, sottoposte a verifica fiscale.

Durante l’accesso nei locali adibiti alla realizzazione di buste, i militari hanno scoperto ben 21 lavoratori “in nero” (due dei quali percettori del “Reddito di Cittadinanza”), per i quali sono stati esibiti modelli UNILAV falsificati.

Dagli accertamenti svolti è emerso che i soggetti giuridici, intestati a “prestanome” ma gestiti di fatto da una donna della zona, hanno omesso sistematicamente di adempiere agli obblighi dichiarativi e al versamento di contributi previdenziali per oltre 400mila euro, conseguendo una posizione di vantaggio ai danni dei concorrenti.

Allo scopo di eludere le pretese del Fisco, una delle società è stata posta artatamente in liquidazione e l’attività commerciale è proseguita attraverso un’impresa di nuova costituzione, che ha ereditato gli asset più redditizi.

Gli elementi raccolti hanno permesso al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri di emettere il decreto di sequestro preventivo dei beni nella disponibilità degli indagati, tra i quali una lussuosa villa di Nettuno.

L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo messo in campo dalla Guardia di Finanza di Roma a contrasto dell’economia sommersa e delle frodi fiscali, che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

(Il faro online)