Blitz alle case popolari di Tor Bella Monaca, decine di allacci abusivi: scattano le denunce

4 novembre 2021 | 10:01
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Blitz alle case popolari di Tor Bella Monaca, decine di allacci abusivi: scattano le denunce

In 20 sono stati denunciati per furto aggravato di energia elettrica e acqua

Roma – Proseguono i controlli dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, congiuntamente al personale di ACEA, ARETI e dell’ATER, nell’ambito delle attività fortemente volute dal Prefetto di Roma Matteo Piantedosi in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per il ripristino della legalità nel quartiere.

Questa volta i Carabinieri sono intervenuti nel complesso abitativo di via G.B. Scozza, al fine di verificare la presenza di allacci abusivi alla corrente elettrica ed alle condutture dell’acqua.

Il bilancio complessivo è di 64 unità immobiliari controllate, 20 persone denunciate a piede libero, accusate, a vario titolo, di furto aggravato di energia elettrica e acqua, mentre altre sette sono in via di identificazione e saranno denunciate per invasione di terreni ed edifici, poiché non presenti all’atto dei controlli, nonché 3 sequestri penali di veicoli rubati.

Le irregolarità riscontrate dai Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca e dal personale qualificato, riguardano appartamenti dove è stata accertata la presenza di allacci abusivi alla rete elettrica, diretti alla rete pubblica, in danno dell’ATER e allacci abusivi alla rete idrica in danno di ACEA Ato2.

I Carabinieri con i tecnici incaricati hanno provveduto contestualmente al ripristino dello stato dei luoghi ed alla rimozione degli abusi accertati.

I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca hanno anche eseguito posti di controllo alla circolazione stradale sanzionando 2 persone trovate a bordo di veicoli sprovvisti di copertura assicurativa ed hanno fatto rimuovere 3 carcasse di automobili e 10 di motocicli nei pressi del complesso di proprietà dell’ATER.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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