il caso

Avvistamenti ad Anzio e Lavinio, dal passato nuove spiegazioni

6 novembre 2021 | 10:00
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Avvistamenti ad Anzio e Lavinio, dal passato nuove spiegazioni

Riesaminiamo due casi un po’ datati, ma sempre interessanti e significativi, di avvistamenti dalla nostra zona di riferimento, il litorale romano

I fatti avvennero entrambi 45 anni fa, lunedì 6 settembre 1976. Alle ore 22:30 dalla loro terrazza di Lavinio due coniugi notarono una sfera luminosa con un intenso colore argenteo, sulla verticale del Santuario di Santa Teresa. Dopo alcuni minuti, dato che la luce rimaneva immobile, i testimoni abbandonarono l’osservazione.

La stessa sera, un rappresentante di commercio che stava tornando a casa dal lavoro si accorse di un silenzio fuori dall’usuale attorno alla propria abitazione: nessun rumore di animali e addirittura nessun abbaiare di cani, che invece di solito accompagnavano tutte le ore del giorno. Andato a letto dopo mezzanotte, non riusciva a prender sonno per un dolore articolare alla spalla, quando verso le 3:00 sentì un rombo assordante seguito da un fischio prolungato, ma a causa dei suoi dolori non si alzò per andare a vedere, ed anzi rimase a letto febbricitante tutto il giorno successivo.

Uscito di casa il mercoledì, trovò nella piazzetta antistante la sua abitazione una strana macchia di grasso, a chiazze, di forma ellittica lunga quasi 6 metri, con accanto un’altra più piccola (80 centimetri). In seguito, un suo amico gli raccontò che proprio il lunedì verso le 22:15 (all’incirca l’ora del suo rientro a casa nel silenzio innaturale) aveva notato in cielo un disco luminoso, a circa 800-1000 metri di altezza da terra, e stranamente il cane di un vicino, che di solito abbaiava ad ogni minimo rumore, dopo il rombo assordante sentito quella notte un po’ da tutti in zona, era rimasto in silenzio, come stordito. Nel corso delle indagini successive venne prelevato un campione di terra dalla macchia e le analisi rilevarono la presenza di un olio mal raffinato, forse centrifugato. Fu anche avanzata l’ipotesi di uno scherzo, ma la luce vista da più persone in zone diverse e l’atteggiamento del cane ci spingono a rifletterci sopra.

Alcune volte, molto più spesso di quanto non si immagini, se c’è un cane presente durante un avvistamento, l’animale sembra essere più nervoso e comincia ad abbaiare furiosamente. Se l’animale percepisca qualcosa di anomalo o semplicemente il nervosismo dell’umano che di solito è il suo proprietario, non lo sappiamo. Fatto sta che in questo caso c’è stato un comportamento anomalo al contrario, forse più interessante di quello “normale” di un aumento dell’abbaiare.

E non è la sola peculiarità di questo avvistamento. La fonte luminosa, sfera o disco, vista da almeno tre punti differenti; il rombo assordante seguito da un fischio (che ricorda il fischio interno all’orecchio che si sente dopo un’esplosione); la macchia oleosa che per qualcuno poteva essere la traccia lasciata da un “atterraggio” (benché somigli piuttosto uno sversamento di rifiuti chimici). E soprattutto quella sensazione di silenzio irreale, ovattato, che è stato descritto non poche volte nel corso di incontri ravvicinati e che è stato battezzato “fattore Oz”: una serie di sintomi anche fisiologici (brividi, formicolii, paralisi, vertigini, nausea, vomito, cefalea, a volte perfino collasso) ma soprattutto un silenzio innaturale accompagnato dalla percezione che in quel momento ci sia qualcosa di strano. Ovviamente, le cause scatenanti possono essere le più disparate, come un abbassamento della pressione sanguigna o anche un cambiamento della pressione atmosferica, quella che ci fa “tappare le orecchie” quando in viaggio si cambia velocemente livello di altitudine.

Anche nel caso di questi avvistamenti dobbiamo chiederci, visto la non perfetta simultaneità, se ci si sia trovati di fronte allo stesso fenomeno o piuttosto a fenomeni diversi e separati, collegati solo per caso. Lasciando da parte per un momento la macchia al suolo, i cani silenziati e l’effetto Oz, siamo comunque di fronte al caso di una luce molto intensa accompagnata da un forte suono. Spiegazioni semplici non ce ne sono: non poteva certo essere un elicottero, che ha un suono caratteristico, soprattutto da vicino.

Andando alla ricerca di correlazioni con fenomeni naturali, non si trova granché, a parte una congiunzione tra i pianeti Venere e Marte, che non basterebbe a causare una luminosità molto forte. Non risultano passaggi di bolidi o di altri fenomeni meteorici. Otto giorni dopo, però, il 15 settembre ’76, ci fu il catastrofico terremoto del Friuli, e questo potrebbe far pensare alle “luci da terremoto” o EQL (Earth-Quake Lights), sprigionate dal movimento delle placche tettoniche che creano lampi per piezoelettricità. E’ un’ipotesi un po’ troppo tirata per i capelli, ma in letteratura c’è addirittura chi ne ha fatto la spiegazione principale per il fenomeno Ufo. Che ancora una volta si rivela soprattutto per la sua ambiguità, che consente a ciascuno di vederci un po’ quello che vuole, come quelle macchie di inchiostro che nel test di Rorschach gli psicologi ci mostrano, chiedendoci “cosa ci vede?”, non per sapere qualcosa della macchia, ma di noi stessi.

Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it

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