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Nettuno, al via il procedimento per far diventare Torre Astura Patrimonio Unesco

6 novembre 2021 | 20:22
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Nettuno, al via il procedimento per far diventare Torre Astura Patrimonio Unesco

Il Sindaco: “Dobbiamo salvaguardare questo bene per far sì che questo patrimonio sia pienamente fruibile da parte della cittadinanza e dei turisti”

Nettuno – Si è svolto nelle scorse ore il tavolo tecnico per il recupero e la valorizzazione di Torre Astura e dall’area circostante. Presenti il Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, il direttore dell’Uttat colonnello Roberto Di Costa, il generale Michele Giovanni Caccamo, i Funzionari della Sopritendenza dei Beni Culturali dott. Faraone, Dott.da Strati e dott.ssa Jacobini e il consigliere regionale Antonello Aurigemma oltre al vicesindaco con delega al Turismo Alessandro Mauro, l’assessore ai lavori Pubblici Fabrizio Tomei, l’assessore alla cultura Camilla Ludovisi, i consiglieri Comunali Ilaria Bartoli e Waldemaro Marchiafava e i rappresentanti dell’associazione Salviamo Torre Astura.

A coordinare l’incontro Gianni Isaia che ha curato sia gli incontri con le parti interessate che lo svolgimento dei lavori del tavolo di oggi, e a introdotto gli interventi del professor Clemente Marigliani che avuto il compito di illustrare il valore storico e culturale di Torre Astura, e dell’architetto Ermanno Afilani che ha illustrato lo stato di conservazione del bene e gli interventi di cui necessità.

Ad aprirete il tavolo il Sindaco Alessandro Coppola: “Ringrazio tutti per essere intervenuti – dichiara – per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo riunito intorno a un tavolo tutti gli Enti che hanno in Torre Astura e nella sua valorizzazione un interesse comune. Ritengo che solo il confronto, e non i colloqui singoli tra i vari enti, possano portare ad un risultato concreto. Come Amministrazione sono felice di annunciare che abbiamo iniziato il procedimento per far diventare Torre Astura patrimonio dell’Unesco”.

“Questo tavolo – aggiunge – nasce dall’amore che tutti i presenti hanno nei confronti di questa struttura. Sono nato qui e sono cresciuto all’ombra di questo castello. Noi nettunesi lo sentiamo nostro anche se sappiamo che la proprietà è del Ministero della Difesa ed ha una serie di vincolo che complicano la visita e la gestione di questa struttura. Questo tavolo è nato dallo stimolo della associazione Salviamo Torre Astura, che ringrazio pubblicamente, e come Sindaco ho ritenuto opportuno coinvolgere tutti gli enti che hanno un ruolo nella gestione e nella valorizzazione di questo bene inestimabile. Gli obiettivi sono quelli della conservazione e quello dell’utilizzazione. Il modo migliore per mantenere un bene, a mio parere, è viverlo perché con la sola manutenzione straordinaria non è possibile effettuare una conservazione efficace e duratura. Dobbiamo salvaguardare questo bene per far sì che questo patrimonio sia pienamente fruibile da parte della cittadinanza e dei turisti e spero che da questo tavolo scaturiscano proposte che possano far risorgente questo bene inestimabile della nostra città e di tutta la Regione Lazio”.

“Porto a voi I saluti del Ministro della difesa – dichiara il Generale Michele Giovanni Caccamo, capo ufficio generale dell’ufficio generale dismissioni immobili della direzione dei lavori e del demanio del segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti – da parte nostra c’è apertura totale e condividiamo pienamente questo progetto. L’ area è inserita nel poligono militare che una realtà che fa parte della comunità locale e che continuerà a vivere e dobbiamo farlo vivere nel miglior modo possibile. Torre astura è un nostro simbolo, ma un simbolo anche della città e siamo disponibili ad ogni iniziativa che lo valorizzi e che porti ad un recupero funzionale di tutta l’area”.

“La Regione Lazio – dichiara il consigliere regionale Antonello Aurigemma- non farà mancare il suo apporto. Aprire e far godere questa porzione di territorio a tutti i cittadini del Lazio e ai turisti deve essere una proprietà e può avvenire grazie anche con il coinvolgimento dei soggetti privati che possono dare un contributo enorme per portare al recupero e la valorizzazione di questo prezioso bene architettonico”.

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