Caso X Municipio, Letta apre le porte del Nazareno ai Giovani Dem

Ostia – I Giovani Democratici di Ostia ce l’hanno fatta: domani, mercoledì 10 novembre, saranno ricevuti da Enrico Letta, segretario nazionale del Partito democratico, per discutere di quanto accaduto nel X Municipio di Roma.

L’incontro è stato concesso dopo un lungo presidio organizzato dai Giovani Dem al Nazareno, la sede nazionale del Pd, con l’intento di “chiedere risposte ai dirigenti di Partito” sul processo decisionale che ha portato all’ingresso in giunta municipale di tre nomi – quelli di Antonio Caliendo, Eugenio Bellomo e Giuseppe Sesa – legati all’Amministrazione Tassone (il cui scioglimento per infiltrazioni mafiose portò, nell’agosto del 2015, al commissariamento del Municipio X).

La protesta di Roma segue quella portata avanti, fra venerdì e sabato scorsi, a Ostia, quando i consiglieri Margherita Welyam e Raffaele Biondo – eletti col maggior numero di voti nella lista del Pd (leggi qui) – si sono incatenati al cancello d’ingresso del Palazzo del Governatorato, sede principale del Municipio, rimanendovi per oltre 40 ore (leggi qui).

Sebbene Caliendo, Bellomo e Sesa siano risultati estranei ai fatti di Mafia Capitale, per i giovani del Pd il loro inserimento nella squadra del neopresidente Mario Falconi – poi solo parzialmente scongiurato, dal momento che l’unico ad aver rinunciato all’incarico in giunta è stato Bellomo (leggi qui) – costituisce un “ritorno al passato” da parte di un partito che “non ha il coraggio di guardare avanti” e “mette al primo posto gli interessi personali”.

Ora, però, i Giovani Dem del X Municipio potranno parlarne direttamente con Letta. “Siamo contenti che il partito abbia dimostrato un’apertura nei nostri confronti – spiegano -: ci auguriamo, infatti, che quest’ultimo voglia interessarsi direttamente della vicenda e che da questo colloquio scaturisca una soluzione positiva per tutto il centrosinistra ma soprattutto per il territorio e i cittadini del nostro territorio che hanno chiaramente chiesto, con il loro voto, una discontinuità forte nella amministrazione e meritano di essere ascoltati”.

“Lo spirito di questa battaglia – sottolineano – è stato quello di unire ‘l’anima e il cacciavite’ spesso citato dal segretario nazionale. Ci auguriamo che una realtà piccola come la nostra possa diventare un esempio anche per molti giovani ancora troppo distanti dalla politica”.

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