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Ristorante di giorno… discoteca di notte: maxi multa per un locale di Roma foto

La Polizia ha accertato anche la presenza di 8 lavoratori in nero, pessime condizioni igieniche ed assenza del previsto piano di autocontrollo Hccp

Roma – La Polizia di Stato, durante specifici controlli, ha scoperto un risto-pub trasformato in discoteca, con tanto di pubblicità sui social ed un cartello all’ingresso per indicare l’entrata laterale a chi, dopo cena, volesse ballare.

Gli uomini del commissariato Colombo e della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura, anche grazie ad un monitoraggio della rete, sono venuti a conoscenza che un locale nelle adiacenze degli ex marcati generali, nelle ore serali, da ristorante si trasformava in discoteca. I gestori, quando hanno visto arrivare i polizotti, hanno abbassato velocemente le serrande, ma ciò non ha impedito di verificare che i tavoli del ristorante erano stati spostati in modo da creare una pista e che una quarantina era intenta a ballare. Essendo il locale sprovvisto dell’autorizzazione prevista per i locali da ballo, il gestore, oltre ad essere stato sanzionato, verrà deferito alla competente Autorità Giudiziaria.

8 lavoratori “a nero”, pessime condizioni igieniche ed assenza del previsto piano di autocontrollo HCCP. Queste le violazioni riscontrate dalla Polizia di Stato del XI Distretto San Paolo durante un controllo, svolto insieme all’Ispettorato del Lavoro ed alla ASL, in un locale della Magliana. Adottata la sospensione della licenza con varie sanzioni amministrative per più di 38 mila euro.

I controlli di cui sopra sono stati svolti nell’ambito dei programmati servizi straordinari di controllo del territorio che, sistematicamente, vengono attuati seguendo un preciso piano, che interessa tutte le zone della Capitale. Durante questi servizi, svolti in collaborazione con le unità cinofile della Questura ed il Reparto Prevenzione Crimine Lazio, sono stati controllati anche altri 3 esercizi commerciali, le fermate della metropolitana e, nelle ore notturne, l’area della Cristoforo Colombo.

Più 140 le persone controllate, 46 delle quali gravate da precedenti di polizia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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