appunti di viaggio

Vincoli a Fiumicino, il mistero della cartine “Arlecchino” tra Fiumara e Isola Sacra

15 novembre 2021 | 07:00
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Vincoli a Fiumicino, il mistero della cartine “Arlecchino” tra Fiumara e Isola Sacra

Passano gli anni, cambiano decreti e relative cartine geografiche, ma certe zone restano fuori da ogni vincolo

Certamente qualcuno ci dirà che esiste una spiegazione: una concessione data per tempo, prima dell’arrivo di qualche vincolo – per esempio – piuttosto che un sollevamento del terreno diverso rispetto al resto del territorio, o chissà quale altra considerazione idrogeologica o idrogeometrica. E dunque, visto che ci sarà scritto su qualche carta, è tutto a posto. E noi, in uno Stato di Diritto, non potremo che accettare queste spiegazioni. Ma dato che siamo anche in Democrazia, qualche domanda è anche giusto porcela.

Vi ricordate anni fa quei puntini bianchi nelle cartine dei vincoli all’Isola Sacra, abbondantemente coperti di rosso? Beh, il rosso voleva dire “rischio di morte”, il bianco invece “nessun rischio”. Peccato che quei puntini bianchi risultavano come isole in mezzo a un oceano di fuoco. Insomma, tutto intorno era “rosso”, con rischio morte e impossibilità a costruire, ma quei puntini bianchi erano oasi di pace, dove nonostante il pericolo ad un passo, si poteva costruire tranquillamente.
E a cosa facevano riferimento quei puntini bianchi? Ad edifici pubblici, a scuole, piuttosto che a qualche terreno di proprietà privata.
Poi la lunga battaglia per la deperimetrazione delle zone a rischio, la costruzione di argini, i lavori sui canali, l’idea di ammodernare le idrovore.

E oggi?
Siamo di nuovo a guardare cartine riferite ai vincoli che lasciano, a dir poco, perplessi. Stavolta il colore scelto non è il bianco, ma il verde (nel gergo tecnico “rischio ridotto”).
Provo a spiegare in parole povere.
Dall’ultima cartina (nella foto grande), la zona di passo della Sentinella è “rossa”, cioè a rischio di morte. Adiacente alla zona di Fiumara, è stato costruito l’argine che dovrebbe proteggere Isola Sacra da eventuali esondazioni.

Ma se l’esondazione dovesse mai arrivare davvero, quell’argine sarà il muro contro il quale si fermerà la piena, e dunque tutta l’area che vediamo beige prima della famosa “S” dell’argine, sarà invasa di acqua. Che per sua natura andrà a coprire tutto ciò che troverà al di qua dell’argine, fino al mare.
E invece no, la zona del vecchio faro, quella interessata dalla concessione portuale, situata anch’essa a livello del mare, risulta “verde”.

E come è possibile? In caso di piena, le acque al limite del futuro porto “evaporerebbero”? Ci sarà qualcuno che sarà in grado di fermarle con la sola imposizione delle mani? Se la strada argine fa diventare “golena” tutto ciò che è al di qua di Isola Sacra, come mai ciò non coinvolge anche un piazzale a livello del mare a cento metri di distanza con Passo della Sentinella?
Per onestà va detto che quel “verde” sul Faro, è presente anche nella cartina relativa all’8 marzo 2012, quella della relazione conclusiva dell’Ab Tevere che portò al Decreto che bloccò qualunque (si fa per dire) attività edilizia. Anche in quel caso, la punta di Fiumara interessata dal progetto del porto, era di un… verde brillante.

Ultima considerazione, a margine, che riguarda invece ciò che accadrà al di là dell’argine: studi su studi, anni di attesa, milioni di euro investiti. E il massimo che si è riusciti a fare, nonostante tutto questo, è una discesa da R4, rischio morte, a R2, rischio moderato. Anche qui c’è qualcosa che non torna, nel senso che la distanza temporale per arrivare al documento, il crogiuolo di menti utilizzate e i soldi spesi avrebbero dovuto e potuto partorire una definitiva messa in sicurezza dell’area. Che, a detta della cartina proposta, non c’è…
Domande, che speriamo qualcuno chiarirà, visto che i cittadini meritano risposte.