Il Fatto

Latina, estorsioni e minacce in carcere al compagno di cella

17 novembre 2021 | 21:33
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Sotto minaccia i familiari della vittima doveva effettuare ricariche postepay e consegnare contanti alla moglie e alla sorella del detenuto

Latina – I carabinieri del Comando provinciale di Latina, il nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria di Roma e quello della Casa Circondariale di Latina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Latina, su richiesta della Procura, nei confronti di 2 persone (1 agli arresti domiciliari ed 1 in carcere) ritenute responsabili, a diverso titolo, di estorsione aggravata ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Le indagini hanno accertato che il detenuto, mentre si trovava in stato di detenzione, aveva sottoposto ad estorsione, mediante la minaccia di ripercussioni fisiche, un compagno di cella, costringendolo, per il tramite dei congiunti, ad effettuare ricariche postepay ed a consegnare denaro in contante alla moglie, già arrestata in flagranza il 1 settembre scorso, essendo stata trovata in possesso di 950 euro provento dell’attività estorsiva, ed alla sorella, arrestata oggi e sottoposta ai domiciliari, destinataria di una serie di ricariche postepay per un totale complessivo di circa 500 euro. Il detenuto, per impartire le disposizioni all’esterno, si avvaleva di un microtelefono cellulare completo di un caricabatterie artigianale, illegalmente detenuti nella cella e sequestrati il 3 settembre.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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