Omicidio Willy, Marco Bianchi al Pm: “Non pensavo fosse successo nulla di grave”

18 novembre 2021 | 11:07
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Omicidio Willy, Marco Bianchi al Pm: “Non pensavo fosse successo nulla di grave”

L’udienza a carico dei 4 giovani accusati dell’omicidio del 21enne di Colleferro, Willy Monteiro Duarte,

Si è tornati in aula per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre dello scorso anno.

Il processo in corso davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Frosinone, presieduta dal giudice Francesco Mancini, nel quale sono comparsi tutti e 4 gli indagati per omicidio volontario, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e l’unico ai domiciliari Francesco Belleggia.

Sono stati chiamati a rispondere alle domande del Pubblico ministero, Giovanni Taglialatela, per ricostruire quanto avvenne quella maledetta sera nella quale è morto il 21enne di Colleferro. Tutto davanti alla mamma e alla sorella della vittima.

Ad aprire le audizioni del Pm è Marco Bianchi che dopo essersi stretto in un abbraccio col fratello ha iniziato a raccontare della sua passione per l‘Mma “uno sport che pratico da quando avevo 9 anni” ha detto per poi sottolineare di aver sempre avuto “una vita semplice divisa tra lavoro al bar e sport”.

Quando, poi, si è soffermato sui fatti della notte tra il 5 e 6 settembre dello scorso anno Marco Bianchi ha specificato: “Ho spinto Willy ma poi si è rialzato. Se gli avessi dato un calcio in petto mi sarei assunto le mie responsabilità, perché lo so quali effetti può avere. Non mi ero reso conto che fosse accaduto qualcosa di grave”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

(Il Faro online)