Il Viaggio

In bici da Ravenna per far rivivere la storia (dimenticata) di Ostia e dei suoi bonificatori

19 novembre 2021 | 06:30
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In bici da Ravenna per far rivivere la storia (dimenticata) di Ostia e dei suoi bonificatori

Nicola Inversi, 44 anni, lidense doc, ripercorrerà in bici tutte le tappe del viaggio che nel 1884 portò a Ostia i primi bonificatori romagnoli: “Abbiamo perso la memoria storica”

Ostia – Oltre 550 chilometri in bicicletta, da Ravenna ad Ostia, per ripercorrere e rivivere le tappe del viaggio – troppo spesso dimenticato – che a fine ottocento portò i primi 500 bonificatori romagnoli sul litorale romano.

E’ l’avventura che avrà per protagonista Nicola Inversi, 44 anni, nato e cresciuto a Ostia e da sempre affascinato dalla storia dei ravennati. “Tutto è iniziato quand’ero bambino: avevo un vicino di casa che era un discendente di prima generazione dei braccianti ravennati, e mi raccontava sempre la loro storia”, racconta Inversi a ilfaroonline.it. “Un giorno mi regalò anche un libro sull’argomento, e da allora non ho mai smesso di approfondirlo”.

Inversi, che di mestiere fa la guida ciclo-escursionistica fra Lazio e Abruzzo, non è nuovo a simili imprese. “Una volta, due anni fa, sono arrivato da Pescara a Ostia a piedi, impiegando 18 giorni. Questa volta ho scelto la bici non solo per una questione di tempo, ma anche perché per seguire il percorso che fece il treno con a bordo i ravennati dovrò attraversare tratte molto sterrate, che sarebbe troppo pericoloso percorrere a piedi”.

E per ricostruire l’itinerario ferroviario che nel 1884 portò a Ostia i bonificatori romagnoli, spiega Inversi, ci sono voluti mesi, perché del loro viaggio si sa, ancora oggi, davvero poco: “Ho dovuto fare una vera e propria indagine storica, ed è almeno dall’inizio di quest’estate che ci lavoro. Ho consultato libri, fondazioni e internet: non è stato affatto semplice capire dove passasse il treno nell’ottocento, ma sono soddisfatto di quello che sono riuscito a scoprire”.

Il viaggio, la cui partenza è programmata per il 19 novembre prossimo, durerà circa cinque giorni e mezzo. “Per me è fondamentale riuscire ad arrivare entro il 25, che è la data dell’anniversario del loro arrivo. Mi sono tenuto un sesto giorno ‘di scorta’, per recuperare eventuali ritardi. Il primo giorno partirò da Ravenna e arriverò a Cattolica, sarà molto lunga. Il secondo farò Cattolica-Serra San Quirico, un paesino nelle Marche, alle pendici dell’Appennino. Il giorno dopo attraverserò l’Appennino e arriverò a Foligno, poi da Foligno andrò ad Orte. Da Orte arriverò a Roma, poi a Fiumicino e da lì, finalmente, a Ostia, al Parco 25 Novembre o in piazza dei Ravennati“.

Durante il lungo tragitto Inversi sarà probabilmente affiancato, seppur per brevi tratte, da altre persone, entusiaste all’idea di poter prendere parte ad un’iniziativa senza precedenti, e che ha ricevuto il patrocinio di numerose realtà istituzionali – come il Comune di Ravenna e il Municipio X di Roma – e non. “La mia idea ha riscosso molto più successo di quanto mi aspettassi”, confessa, “e in molti mi hanno scritto chiedendomi di potermi incontrare durante il percorso, anche solo per un caffè. L’obiettivo era quello di far conoscere la storia dei ravennati, rendere loro merito, e mi sembra di averlo raggiunto”.

Secondo Inversi, infatti, in troppi ancora ignorano le origini di Ostia, che alla fine del XIX secolo era ridotta ad un’immensa palude e che solo grazie allo sfiancante lavoro di centinaia di uomini e donne assunse finalmente le sembianze di una città. “Tanta gente che ci abita da una vita non ha idea di chi siano i ravennati, né perché il Parco 25 Novembre si chiami così. Abbiamo perso la memoria storica“, sostiene. “Io lascerò a disposizione di tutti il materiale che raccoglierò durante il mio percorso e spero, dopo il viaggio, di poter continuare a divulgare questa storia, magari anche nelle scuole del territorio”.

Non solo: nei piani futuri di Nicola Inversi c’è anche l’ambizioso progetto di realizzare una ciclovia sull’itinerario da lui ricostruito, ma aperto al contributo di tutti. “Mi rendo conto che sia davvero difficile, perché richiederebbe il sostegno di numerosi comuni diversi, per di più in differenti regioni. Ma sognare non costa nulla, e io mi metto a disposizione di chiunque voglia lavorare a quest’idea con me. Le amministrazioni – dice – non si rendono conto di quanto sia importante e redditizio il cicloturismo. A Ostia è stato fatto un primo passo avanti con la pista del lungomare, ma manca ancora la cultura, anche da parte di chi in bici ci va già”.

“Se ce ne sarà l’interesse – annuncia Inversi -, trasformerò quest’esperienza ‘in solitaria’ in un’iniziativa annuale, che spero arrivi a coinvolgere sempre più persone. E così torneremo, finalmente, a far vivere la storia del nostro territorio”.

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