L'appuntamento

“Casi Ufo: gli archivi raccontano” nel 36° convegno nazionale del Cisu

20 novembre 2021 | 11:00
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“Casi Ufo: gli archivi raccontano” nel 36° convegno nazionale del Cisu

Il Centro Italiano Studi Ufologici a convegno per raccontare avvistamenti ufo da scoprire o riscoprire. Ecco di cosa si discuterà

Come ogni anno gli iscritti al Centro Italiano Studi Ufologici si ritrovano sabato 27 novembre nel loro convegno nazionale a presentare relazioni e discutere sul lavoro svolto nei 12 mesi trascorsi. Anche questo anno ci si rivedrà solo tramite collegamento in remoto, a causa della pandemia ancora in corso. Dobbiamo, però ,dire che, nonostante i problemi causati dal lockdown, quei mesi forzatamente trascorsi in casa sono serviti alla nostra piccola comunità per iniziare, proseguire o portare a termine lavori di aggiornamento e catalogazione della casistica, sia per zone geografiche sia per aree tematiche.

Locandina del convegno nazionale Cisu del 2020

Nell’ambito del Progetto Cataloghi Regionali, diversi curatori stanno realizzando il catalogo della propria regione o aggiornando edizioni precedenti. Come passo intermedio del lavoro sono in corso di pubblicazione alcuni libri che raccolgono ed espongono in dettaglio la casistica locale, dalla Valle d’Aosta alla Puglia. Ma non sono solamente questi i progetti su cui lavorano i soci. La lista è ben lunga, oltre a quella dei curatori delle varie regioni italiane. Parallelamente, si è infatti incrementato il lavoro di aggiornamento dei vari archivi e cataloghi tematici, dedicati ad aspetti particolari della casistica, ad esempio quello curato dal sottoscritto sugli avvistamenti accompagnati da effetti fisici sull’ambiente (gli incontri ravvicinati del secondo tipo) oppure quello degli avvistamenti italiani di USO (oggetti subacquei o a contatto con l’acqua) di cui si occupa Marco Bianchini. Mettere mano agli archivi molto spesso significa rileggere, ristudiare ed analizzare avvistamenti – vicini o lontani nel tempo – che possono risultare più interessanti o intriganti di quanto ci si ricordava, se non addirittura quasi dimenticati negli scaffali polverosi che ogni studioso possiede.

Per questo, per il convegno nazionale di ufologia (giunto alla 36° edizione annuale, che per l’Italia è un record) è stato chiesto a ciascuno dei coordinatori di quei progetti di scegliere e presentare un caso che possa essere interessante scoprire o riscoprire per le sue caratteristiche, per il livello di approfondimento delle indagini, per l’originalità dei fatti o per le riflessioni che porta a fare anche dopo anni.
L’idea è però quella di evitare i “classici”, i casi più conosciuti (dei quali probabilmente abbiamo già letto o sentito di tutto), e recuperare invece avvistamenti meno noti che magari fino ad oggi sono rimasti chiusi all’interno di qualche fascicolo. Sul podio virtuale si alterneranno quindi una decina di relatori, ognuno esperto della casistica di una regione o di una specifica tipologia, ciascuno dei quali esporrà un particolare avvistamento che ha ritenuto meritevole di attenzione, magari per motivi che risulteranno sorprendenti.

L’autore di queste righe, ad esempio, presenterà un caso avvenuto nel 1979 che ha visto interessanti effetti fisici, o meglio elettromagnetici (“effetti EM”) in quanto hanno interessato apparecchiature elettriche e un vero e proprio black out, oltre ad interessanti effetti fisiologici con tanto di malore del testimone. L’incontro – intitolato “Casi Ufo: gli archivi raccontano” – è riservato agli iscritti del Centro Italiano Studi Ufologici, ma chi altri fosse interessato a partecipare può farne richiesta al recapito della segreteria CISU: cisu@ufo.it

Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it

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