il fatto

“Mi uccido, se non torniamo insieme”: nei guai stalker di Terracina

24 novembre 2021 | 20:22
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“Mi uccido, se non torniamo insieme”: nei guai stalker di Terracina

Il giovane, oltre a episodi di violenza verbale e psicologica molestava la vittima con l’invio di una quantità innumerevole di messaggi e chiamate telefoniche.

Terracina – Nell’ambito della costante attività di monitoraggio e prevenzione dei reati contro le donne e le vittime vulnerabili, in data odierna, il Questore di Latina ha emesso un Ammonimento per stalking nei confronti di un giovane di anni 22 residente a Terracina (LT).

La vicenda scaturisce da una istanza di ammonimento presentata dall’ex fidanzata presso il Commissariato di P.S. di Terracina, nella quale rappresentava che, dalla fine della relazione con il giovane avvenuto lo scorso mese di aprile, questi per motivi di gelosia, aveva iniziato a porre in essere comportamenti  autolesivi  e di violenza verbale e psicologica nei confronti della ragazza, tali da ingenerarle uno stato di sottomissione psicologica e ansia causata dalle violente reazioni dell’uomo.

La condotta stalkerizzante veniva altresì aumentata tramite l’invio di una quantità innumerevole di messaggi e chiamate telefoniche, ingenerando anche nella vittima sentimenti di colpa minacciando di togliersi la vita se non avesse ripreso la relazione sentimentale con lui, ovvero  minacciando di far del male ad un ragazzo che riteneva stesse frequentando la donna. Al termine della complessa istruttoria esperita dalla Divisione Anticrimine e dal Commissariato di P.S. di Terracina, riscontrate oggettivamente le dichiarazioni della parte offesa e dimostrato quanto i reiterati comportamenti molesti avessero ingenerato nella donna un forte stato di ansia e timori per la propria incolumità tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita, il Questore emetteva la misura di prevenzione dell’Ammonimento nei confronti dello stalker, notificata in data odierna a cura del Commissariato di P.S. di Terracina.

L’ammonimento è stato adottato in attuazione dell’art. 8 del D.L. del 23/02/2009 n. 11, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori. Qualora dovesse riscontrarsi la reiterazione dei comportamenti alla base del provvedimento di ammonimento e, quindi, la violazione dello stesso, nei confronti dell’ammonito scatterà la denuncia d’ufficio per il reato di atti persecutori, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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