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“O mi restituisci i soldi o ti ammazzo”: 34enne di Latina arrestato per estorsione

27 novembre 2021 | 12:08
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“O mi restituisci i soldi o ti ammazzo”: 34enne di Latina arrestato per estorsione

Un 37enne aveva contratto un debito per comprare l’hashish, ma non era più riuscito a saldare perché il creditore aveva richiesto vertiginosi interessi

Latina – Una brillante quanto fulminea operazione di Polizia Giudiziaria è stata felicemente portata a termine dagli investigatori della Squadra Mobile di Latina due giorni fa.

A finire nella rete tesa dagli agenti un 34enne di Latina, tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione e con a carico pregiudizi di polizia per i reati di lesioni, minacce e danneggiamento.

Vittima un 37enne dello stesso capoluogo, che aveva contratto un debito di 80 euro per l’acquisto di hashish avvenuto un anno prima e che non era più riuscito a saldare anche perché nel frattempo il creditore aveva richiesto vertiginosi interessi che avevano fatto lievitare il debito fino alla pretesa cifra di 700 euro.

Le esose richieste del malvivente si erano inoltre, da ultimo, accompagnate ad aperte minacce, anche di morte, se il debitore non avesse al più presto provveduto al pagamento.

Mosso dal fondato timore di ritorsioni, la vittima si era così determinata a sporgere denuncia presso la Questura, formalizzando l’atto il 23 novembre scorso.

A quel punto ai poliziotti non restava che tendere la trappola: nella serata di ieri il malcapitato fissava un appuntamento col 34enne, in un’area pubblica del Quartiere Q4, cui consegnava un acconto di quanto dovuto, ammontante ad Euro 50.

Subito dopo lo scambio, gli agenti posizionati nelle immediate vicinanze, piombavano sul reo, cui non veniva lasciata alcuna possibilità di fuga, traendolo così in arresto in flagranza di reato.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato era infine associato presso la Casa Circondariale di Frosinone, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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