Il Fatto

Casal Palocco, latitante prova la “supercazzola”, ma i carabinieri lo scoprono. E lo arrestano

30 novembre 2021 | 13:22
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Casal Palocco, latitante prova la “supercazzola”, ma i carabinieri lo scoprono. E lo arrestano

L’uomo, condannato a 5 anni e 4 mesi per droga, ha tentato d’ingannare i carabinieri con un nome falso. Ma i militari non ci sono cascati

Ostia – Fermato per un controllo, si è inventato un nome falso, nel tentativo di sviare i carabinieri. I militari, però, non ci sono cascati e, dopo aver messo l’uomo alle strette, hanno scoperto che era stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere. E’ successo a Casal Palocco.

Su insistenza dei carabinieri l’uomo ha infatti fornito le sue vere generalità, ed è risultato colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma per droga.

L’uomo ha, così, rimediato la condanna ad un anno per il reato di false generalità a pubblico ufficiale, ed è stato poi portato nel carcere di Civitavecchia per scontare la pena in materia di stupefacenti.

Ma l’attività dei carabinieri non si è certo fermata qui. Ancora a Casal Palocco, un 54enne originario della Romania è stato denunciato a piede libero dopo essere stato trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 23 centimetri, mentre un 35enne romano, sorpreso con materiale elettrico e idraulico appena rubato in un vicino cantiere di Dragona, è stato deferito per furto aggravato.

Sempre a Casal Palocco, i carabinieri hanno denunciato a piede libero un 20enne di Pomezia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti dopo essere stato “pizzicato” con circa 28 grammi di hashish.

Con il supporto dei Carabinieri della Stazione Forestale di Ostia, sono inoltre stati controllati, fra Casal Palocco e Acilia, 16 furgonati e camion adibiti a trasporto di rifiuti speciali di provenienza delle attività produttive senza però riscontrare irregolarità.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.