Roma, coperto dalla mascherina rapina ristoranti e supermercati: incastrato dal “buco” nei jeans

30 novembre 2021 | 11:00
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Roma, coperto dalla mascherina rapina ristoranti e supermercati: incastrato dal “buco” nei jeans
Roma, coperto dalla mascherina rapina ristoranti e supermercati: incastrato dal “buco” nei jeans
Roma, coperto dalla mascherina rapina ristoranti e supermercati: incastrato dal “buco” nei jeans
Roma, coperto dalla mascherina rapina ristoranti e supermercati: incastrato dal “buco” nei jeans

Il 36enne romano è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip

Roma – A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina hanno rintracciato e arrestato un 36enne romano, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, perché gravemente indiziato di aver rapinato due esercizi commerciali nei giorni 5 e 6 ottobre scorso, un’attività di ristorazione e un supermercato, ubicati nel quartiere Prenestino.

In particolare, la sera del 5 ottobre, l’uomo, sempre vestito con un jeans con un buco al ginocchio, è gravemente indiziato di essere entrato in un negozio di ristorazione in via Cipriano Facchinetti ove, con volto travisato da mascherine chirurgica e armato di coltello, dopo aver raggiunto il bancone ha minacciato una dipendente facendosi consegnare quanto contenuto nella cassa, per poi allontanarsi a piedi.

Il giorno dopo, il pomeriggio del 6 ottobre, in via Diego Angeli in un supermercato con una pistola veniva minacciata una cassiera, che veniva costretta dall’indagato a consegnare l’incasso, per poi dileguarsi.

L’attività d’indagine svolta dai Carabinieri, che hanno ascoltato le vittime e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi e della zona, hanno permesso di dare un volto al rapinatore.

La perquisizione a casa del 36enne ha consentito, inoltre, ai Carabinieri di recuperare i capi di abbigliamento e la pistola utilizzati per i colpi. L’arrestato è stato condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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