Maltempo

Mareggiata a Ostia, crollano anche Pinetina e Nuova Pineta

4 dicembre 2021 | 13:30
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Mareggiata a Ostia, crollano anche Pinetina e Nuova Pineta
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Mareggiata a Ostia, crollano anche Pinetina e Nuova Pineta

Dopo i crolli al Kursal e allo stabilimento dell’Esercito, ora le onde devastano Pinetina e Nuova Pineta

Ostia – Le mareggiate continuano a devastare il litorale romano, inghiottendo, giorno dopo giorno, metri di spiaggia e danneggiando gli stabilimenti balneari. E dopo i crolli al Kursal e allo stabilimento dell’Esercito (leggi qui), ora le onde devastano Pinetina e Nuova Pineta, causando crolli alle strutture.

Un altro brutto colpo per i balneari di Ostia, già sul piede di guerra per la recente sentenza del Consiglio di Stato sulla proroga delle concessioni (leggi qui). E che ora tornano a chiedere a gran voce degli interventiefficaci, che possano davvero mettere un freno al fenomeno erosivo.

Quelli annunciati dalla Regione Lazio (leggi qui) – e i cui lavori sono partiti qualche settimana fa alla presenza dell’assessore Alessandri (leggi qui) – hanno infatti scatenato le proteste di Federbalneari, di Anab Lazio e di molte altre associazioni del litorale, che li considerano non solo inutili, ma anche potenzialmente dannosi (leggi qui).

“Siamo molto preoccupati per gli effetti negativi che quest’opera può generare sull’ambiente emerso e sommerso circostante – spiegavano, annunciando di aver diffidato la Regione a procedere -, ovvero processi di erosione della costa nelle zone limitrofe, formazione di correnti di ritorno, aderenti al pennello e/o tra un pennello e l’altro, che sono molto pericolose per i bagnanti, che così rischiano di annegare. E si rischiano anche conseguenze negative legate ad habitat naturali, al mantenimento delle biodiversità marine e dunali sui tratti di spiaggia della tenuta presidenziale e in quelle di Castel Porziano e Capocotta”.

Una posizione condivisa anche dalla tecnologa Ilaria Falconi, consigliera nazionale di Sigea (leggi qui): “Si tratta di una soluzione palliativa e inefficace, già adottata frequentemente in passato (leggi qui), che, oltre a essere costosa economicamente, non solo non risolve il problema ma può, di fatto, innescare altri processi di erosione”, aveva raccontato a ilfaroonline.it.

Lavori che anche i balneari hanno messo in discussione tanto da scrivere a Zingaretti: “È dal 2014 che per quanto riguarda il litorale di Ostia Levante chiediamo un piano di difesa della costa sostenibile paesaggisticamente, ambientalmente ed economicamente. Lo stesso anno in cui si avviarono richieste di trasformazione in tal senso anche delle strutture pesanti presenti sulle spiagge da Ponente a Levante, stiamo parlando della demolizione e riconversione del tanto vituperato ‘lungo muro’ di Ostia, richieste inevase che giacciono ancora nei vostri cassetti”.

“Oggi come allora torniamo di nuovo a stigmatizzare la mancanza di dialogo con le categorie interessate, con i pescatori, con i balneari tutti,con gli ambientalisti, con la città da parte della Regione Lazio e rinnoviamo la richiesta di fermare immediatamente ogni ulteriore cantierizzazione che sta procurando danni irreversibili alla residuale costa sabbiosa ed ai fondali di Levante”, le parole del Presidente di Federbalneari Lazio, Marco Maurelli.

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