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Pesca demersale, Righini e Costa (FdI): “Meno paletti e più sovvenzioni”

4 dicembre 2021 | 10:21
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Pesca demersale, Righini e Costa (FdI): “Meno paletti e più sovvenzioni”

Fiumicino – “Il settore pesca demersale deve essere sostenuto e rilanciato, altrimenti il mercato italiano sarà conquistato dalle imprese ittiche estere, con gravi ripercussioni sull’occupazione, sia per i marittimi che per il personale delle aziende di lavorazione e commercializzazione. La politica a livello nazionale e regionale, può e deve rispondere alle istanze delle cooperative di pescatori che chiedono di rivedere le stringenti regole che le stanno schiacciando. A cominciare dal numero massimo consentito di giornate di pesca, che il Ministero ha ulteriormente ridotto alla cifra risibile di 139 giorni all’anno”.

Così in un comunicato Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di FdI, e Stefano Costa, capogruppo di FdI al Comune di Fiumicino, che aggiungono: “Un provvedimento preso oltretutto in piena pandemia e che acuisce le difficoltà del settore, già limitato nell’attività dal periodo di fermo stagionale obbligatorio, dalle battute di pesca perse a causa del maltempo, dai tempi delle operazioni di manutenzione e riparazione, dalle festività e fine settimana di riposo previste da contratto nazionale di lavoro”.

Vanno ridimensionate anche le limitazioni all’operatività, consentita attualmente a 3 miglia dalla costa, sempre lontano dalle isole e mai nelle aree Riserva. A questo proposito c’è allarme tra gli operatori per le disposizioni di fermo biologico previste per il 2022, che se confermate andrebbero a decretare la fine del comparto pesca. Su questo punto riteniamo che ci debba essere massima attenzione alla tutela delle specie ittiche ma anche al tessuto socio economico”, proseguono.

Inaccettabile poi che ancora non sia istituita la Cassa Integrazione per questi lavoratori del mare, anche se e la cifra giornaliera che gli si prospetta, soli 30 euro al giorno tassabili, sarebbero poco più di una elemosina e non gli verrebbe erogata per tutto il periodo di fermo. Oggi con i fondi del PNRR anche le Regioni potrebbero fare bandi per sovvenzionare la sostituzione delle imbarcazioni, per la maggior parte obsolete, mettendo le aziende italiane di pesca in condizioni di lavoro analoghe a quelle dei colleghi di Spagna e Francia”, concludono Righini e Costa.

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