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Allarme Rio Santa Croce, Fare Verde: “Va pulito o rischia di esondare”

8 dicembre 2021 | 22:00
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Allarme Rio Santa Croce, Fare Verde: “Va pulito o rischia di esondare”

L’associazione chiede al sindaco di intervenire per “prevenire conseguenze più serie”

“L’imminenza di un inverno con aggressioni temporalesche al territorio, come già avvenuto,
ripropone con urgenza l’attivazione di interventi per ripulire il rio Santa Croce soprattutto nel suo tratto dal ponte sulla SS7Appia fino alla foce”.

L’associazione di volontariato Fare Verde rivolge un appello al sindaco Gianluca Taddeo e all’assessore Eleonora Zangrillo attraverso una nota.

“Oltre alle ostruzioni dovute alla sedimentazione di materiali anche scaricati sul letto del rio – prosegue l’associazione -, la vegetazione arborea sulle opposte rive, rendono difficile il deflusso delle acque con rischi di esondazioni anche senza grossi afflussi di acqua come già avvenuto al vicino parco Diana nel passato. A ciò si aggiunge la non risolta questione della confluenza di liquami fecali perché la condotta fognaria in fase di realizzazione è ancora incompleta e non efficiente.

Avevamo sperato che dopo il Contratto di Fiume così pomposamente presentato a cui abbiamo
dato anche la nostra adesione come associazione Fare Verde avesse dovuto accelerare le procedure e produrre immediati finanziamenti e interventi conseguenti. Avevamo sperato che almeno quelli pervenuti al Comune di Formia fossero stati spesi, ma non ci risulta. Perciò ci rivolgiamo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Regione, Provincia, Comune di Formia, responsabili del Contratto di Fiume, qual è lo stato dell’arte e se sono in programma interventi concreti prima di dover registrare esondazioni devastanti per le popolazioni e le colture rivierasche ed evitare che il tempo ed il danaro che si sta impiegando per droni adibiti a rilevare lo stato dei luoghi attuali non siano sprecati perché stravolti dagli eventi successivi.

Chiediamo inoltre al Comune di Formia, capofila del Contatto di Fiume, di organizzare differentemente i prossimi incontri pubblici, perché pubblici non sono effettivamente stati, non essendo arrivata neanche una mail o altro tipo di comunicazione informale per l’incontro tenutosi
a settembre; diventare Voi stessi promotori di una comunicazione efficace per creare un effettivo coinvolgimento delle realtà locali che hanno contribuito a creare la rete del Contratto di Fiume”.

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