Il Caso

Casal Palocco, niente lezioni online per un’alunna in quarantena: “Non è previsto”

8 dicembre 2021 | 10:28
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Casal Palocco, niente lezioni online per un’alunna in quarantena: “Non è previsto”

La ragazza, che ha anche un disturbo specifico dell’apprendimento, ha perso una settimana di scuola

Ostia – Nessuna lezione a distanza per un’alunna costretta a casa dal Covid-19. Il motivo? Il protocollo della sua scuola non lo prevede, e non c’è legge che glielo imponga.

Succede a Casal Palocco, nell’istituto comprensivo Tullia Zevi. La ragazza, che frequenta la seconda media, è stata in quarantena da lunedì 29 novembre, quando suo padre è risultato positivo al Covid-19, fino al 6 dicembre. “Questo significa che mia figlia ha perso una settimana di scuola, che è tantissimo, specie per chi, come lei, ha un disturbo specifico dell’apprendimento”, racconta a ilfaroonline.it la mamma, Cristina.

Per l’alunna, infatti, è stata prevista – dopo le ripetute richieste dei genitori – soltanto una forma di didattica digitale integrata (DDI), che si è limitata al trasferimento di qualche appunto da parte dei docenti e all’assegnazione di compiti per casa. Nessun tipo di lezione, né in diretta né registrata.

“Mi è stato detto che il regolamento d’istituto prevede, in accordo con la legge, che la didattica a distanza venga attivata solo in caso di sospensione delle lezioni, e quindi solo se l’intera classe o scuola finisce in quarantena o in caso di nuovo lockdown”, spiega la madre. “Ho cercato più volte di parlare con la preside o con una referente e, alla fine, ci è stata concessa una DDI esclusivamente asincrona”.

“So perfettamente che non stanno facendo nulla d’illegale – chiarisce Cristina – ma, vista la situazione, potrebbero cercare di venirci incontro, come tante altre scuole del territorio stanno facendo”.

E in effetti, fatto salvo l’obbligo dell’adozione della didattica a distanza (o DDI) in caso di sospensione delle lezioni, la normativa di riferimento non dà precise direttive su come le scuole si debbano comportare in caso di un singolo alunno in quarantena. E ciò che ne risulta è che non è obbligatorio, per gli istituti, attivare una qualche forma di DAD o DDI, e che ogni scuola può poi decidere autonomamente come comportarsi.

Ma questa è una situazione che rende ancor più complesso, per la ragazza, restare al passo con i suoi compagni. “Mia figlia ha un disturbo dell’apprendimento abbastanza serio, e fa già fatica a seguire normalmente, figurarsi così”, sostiene la mamma. “Si è sentita abbandonata, lasciata indietro. Poter seguire la lezione e vedere i suoi compagni l’avrebbe potuta aiutare molto, e sarebbe bastato accendere la lavagna interattiva che hanno in classe. Va bene che non è previsto dalla legge, ma non è certo vietato“.

“Fare polemica è l’ultima cosa che vorrei in un momento così delicato per la mia famiglia – confessa Cristina -, ma dalla scuola ho visto un atteggiamento di chiusura totale, e non è una cosa che riguarda solo me o mia figlia, perché se oggi tocca a me domani potrebbe toccare a qualcun altro. La scuola, che è scuola dell’obbligo, dovrebbe avere più attenzione per i nostri ragazzi e tutelare il loro diritto allo studio”.

Per un corretto contraddittorio, abbiamo provato più volte a sollecitare formalmente risposte contattando la preside dell’istituto, ma senza successo.

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