Immacolata, Francesco: “L’umiltà vera è non avere occhi per sé ma per Dio e per gli altri”

8 dicembre 2021 | 13:12
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Immacolata, Francesco: “L’umiltà vera è non avere occhi per sé ma per Dio e per gli altri”

Il Papa all’Angelus: “La santità non è questione di immaginette, ma di vivere ogni giorno quello che ci capita umili e gioiosi, come la Madonna, liberi da noi stessi, con gli occhi rivolti a Dio e al prossimo”

Città del Vaticano – “Maria Immacolata non ha occhi per sé. Ecco l’umiltà vera: non avere occhi per sé, ma per Dio e per gli altri”. Affacciato su una piazza San Pietro gremita di fedeli che sfidano il freddo e la pioggia per pregare con il Pontefice nella solennità dell’Immacolata Concezione, Papa Francesco invita i credenti a riflettere sull’umiltà della Vergine Maria. Una caratteristica da prendere come modello.

Prendendo spunto dal Vangelo odierno, Bergoglio si sofferma prima sul saluto che l’Angelo rivolge alla Madonna: “piena di grazia”. A questo saluto Maria, dice il testo, la Vergine non è solo sorpresa, ma turbata. “Ricevere grandi saluti, onori e complimenti a volte rischia di suscitare vanto e presunzione – spiega il Papa -. Ricordiamo che Gesù non è tenero con chi va alla ricerca dei saluti nelle piazze, dell’adulazione, della visibilità (cfr Lc 20,46). Maria invece non si esalta, ma si turba; anziché provare piacere, prova stupore. Il saluto dell’angelo le sembra più grande di lei. Perché? Perché si sente piccola dentro, e questa piccolezza, questa umiltà attira lo sguardo di Dio”.

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“Maria, infatti, non si attribuisce prerogative, non rivendica qualcosa, non ascrive nulla a suo merito. Non si autocompiace, non si esalta. Perché nella sua umiltà sa di ricevere tutto da Dio. È dunque libera da sé stessa, tutta rivolta a Dio e agli altri. Maria Immacolata non ha occhi per sé. Ecco l’umiltà vera: non avere occhi per sé, ma per Dio e per gli altri”, aggiunge il Santo Padre.

Francesco ricorda quindi che “questa perfezione di Maria, la piena di grazia, viene dichiarata dall’angelo tra le mura di casa sua: non nella piazza principale di Nazaret, ma lì, nel nascondimento, nella più grande umiltà”. E questa, sottolinea il Pontefice, è “una notizia straordinaria per noi! Perché ci dice che il Signore, per compiere meraviglie, non ha bisogno di grandi mezzi e delle nostre capacità eccelse, ma della nostra umiltà, del nostro sguardo aperto a Lui e anche aperto agli altri”. ”

“Più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno”, conclude il Papa, che rivolge infine una preghiera particolare alla Madonna: “Chiediamole una grazia: che ci liberi dall’idea fuorviante che una cosa è il Vangelo e un’altra la vita; che ci accenda di entusiasmo per l’ideale della santità, che non è questione di santini e immaginette, ma di vivere ogni giorno quello che ci capita umili e gioiosi, come la Madonna, liberi da noi stessi, con gli occhi rivolti a Dio e al prossimo che incontriamo. Per favore, non perdiamoci di coraggio: a tutti il Signore ha dato una stoffa buona per tessere la santità nella vita quotidiana! E quando ci assale il dubbio di non farcela, o la tristezza di essere inadeguati, lasciamoci guardare dagli ‘occhi misericordiosi’ della Madonna, perché nessuno che abbia chiesto il suo soccorso è stato mai abbandonato!”.

Dopo la benedizione Francesco ricorda che oggi si conclude l’Anno dedicato a San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale. E dopodomani, 10 dicembre, si chiuderà a Loreto il Giubileo Lauretano: “Che la grazia di questi eventi continui a operare nella vita nostra e delle nostre comunità. La Vergine Maria e San Giuseppe ci guidino nel cammino della santità!”. Quindi l’immancabile saluto: “A tutti auguro buona festa. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me, io lo faccio per voi. Buon pranzo e arrivederci”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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