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Carico di marijuana sbarca a Civitavecchia: narcotrafficanti incastrati dal cane “Fanda”

L'unità cinofila ha indotto i Finanzieri a ispezionare il carico

Civitavecchia – Era probabilmente destinato a rifornire le piazze di spaccio della Capitale il carico di marijuana intercettato nel porto di Civitavecchia dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno sgominato l’organizzazione cui erano diretto, arrestando 4 persone.

Durante i controlli di routine, l’attenzione delle Fiamme Gialle del Gruppo di Civitavecchia è stata attratta da un autoarticolato appena sbarcato da una motonave proveniente da Olbia, che trasportava vecchi mobili.

I sospetti sono stati confermati dall’interesse per il carico da parte del cane anti-droga “Fanda”, che ha indotto i militari a ispezionare il mezzo, rinvenendo la droga occultata tra gli arredi trasportati sull’automezzo.

Dopo aver rilevato dalla documentazione esibita dall’autista che il materiale era destinato a un deposito ubicato nella zona industriale di Monterotondo, i militari, coordinati dalle Procure della Repubblica di Civitavecchia e Tivoli, hanno organizzato un’operazione di “consegna controllata” della partita di droga, ritardando l’arresto del conducente.

L’attività ha permesso di cogliere “con le mani nel sacco” altre tre persone, intente a scaricare buste di marijuana del veicolo, tra cui una donna che avrebbe commissionato la spedizione del mobilio dal porto di Olbia a quello di Civitavecchia.

I 4 sono stati quindi arrestati per l’ipotesi di reato di stupefacenti e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La droga sequestrata – pari a 76 chili – una volta raggiunte le piazze di spaccio avrebbe fruttato circa un milione di euro.

L’operazione rientra nel più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti messo in campo dalla Guardia di Finanza di Roma negli scali portuali e aeroportuali di accesso alla Capitale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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