appunti di viaggio

Fiumicino 2023, le (possibili) mosse del centrosinistra

13 dicembre 2021 | 14:14
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Fiumicino 2023, le (possibili) mosse del centrosinistra

Montino, Di Genesio Pagliuca, Califano: cosa ruota ad oggi intorno a questi tre nomi

Parlare di giochi fatti, ad oggi, sarebbe perlomeno ingenuo, Ma raccontare cosa sta accadendo può essere un’utile guida per capire cosa accadrà dopo. Anche perché le elezioni del 2023 (sempre che non si facciano prima, e poi vedremo perché questa ipotesi) sono dietro l’angolo.

Ultimamente il centrosinistra locale ha dato modo di pensare a uno scollamento; le diatribe nelle Commissioni, a volte finite anche in maniera traumatica (e non è un eufemismo), testimoniano un grado di tensione piuttosto alto, al netto delle rappacificazioni. Scontri che si sono palesati sia tra esponenti del Pd (il che autorizza a pensare a diverse correnti dentro al partito, peraltro condizione legittima e normale, finché si resta nell’alveo del dialogo) sia con altre parti della coalizione.

Cosa c’entra questo col futuro? Beh, innanzitutto bisognerà vedere se le diverse posizioni interne troveranno una sintesi in funzione elettorale. Due mandati fa dovette intervenire Montino, catapultato da Roma, per riuscire a mettere tutti d’accordo. Stavolta non ci sarebbe un altro Montino, ma ad oggi si punterebbe tutto sul suo “delfino”, quel giovane Ezio Di Genesio Pagliuca che di strada e di esperienza ne ha fatta, ma resta pur sempre “uno del territorio”, con tutti i pregi e i limiti che si possono dare a questa definizione.

Il nome forte del centrosinistra potrebbe essere quello della consigliera regionale, ed ex Presidente del consiglio comunale, Michela Califano. Ma attualmente, dopo la defezione di un’altra leader Pd in favore di Italia Viva, risulta essere la prima donna – e non certo in senso negativo – del Pd regionale. Difficile dunque sacrificarla per un Comune, ancorché importante come Fiumicino. Peraltro il buon lavoro fatto in questi anni nelle province, fa pensare ad una strategia di lungo respiro, proprio in ambito regionale.

Montino, dal canto suo, ufficialmente mira a Città Metropolitana. E attenzione, se dovesse diventare “vice” di Gualtieri, in realtà sarebbe il governatore di ciò che potremmo definire “land metropolitano”, una sorta di città stato alla tedesca, dove le chiavi della rappresentanza formale rimarrebbero al Sindaco di Roma, ma quelle delle decisioni operative al suo vice.

Eppure non è il solo incarico che potrebbe riguardare l’attuale Sindaco di Fiumicino. Negli ambienti romani si parla insistentemente di due piste. La prima porterebbe all’assegnazione di un incarico come Commissario al Giubileo; una possibilità che se da un lato vede Montino poter contare sull’esperienza maturata come assessore ai lavori pubblici nella seconda giunta capitolina di Rutelli, nell’anno del Giubileo, vede anche enormi frizioni in area romana che vorrebbero quel ruolo destinato ad altri nomi.
Circola il suo nome anche come Commissario per l’emergenza rifiuti – ed è la seconda ipotesi – in virtù della conoscenza del territorio regionale e della sua capacità amministrativa.

Rumors, per adesso, che se dovessero mai concretizzarsi potrebbe anche voler dire la fine anticipata dell’esperienza da Sindaco di Fiumicino, e dunque elezioni nel 2022. Fantapolitica? Può darsi, ma la politica è l’arte del divenire, e di solito quando le notizie iniziano a circolare, uscendo dalle segrete stanze, vuol dire che l’argomento è sul tavolo delle discussioni.