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Covid, aumentano l’incidenza e le terapie intensive: rischio zona gialla per Natale

17 dicembre 2021 | 11:34
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Covid, aumentano l’incidenza e le terapie intensive: rischio zona gialla per Natale

I dati del monitoraggio settimanale dell’Iss: Rt stabile ma sopra la soglia pandemica. Diverse regioni rischiano la zona gialla per Natale

Roma – Covid in Italia, incidenza in netto aumento nel Paese con 241 contagi ogni 100mila abitanti. L’Rt nazionale scende lievemente a 1,13 mentre sono 18 le Regioni e province a rischio moderato, e 1 a rischio alto. Questi i dati principali contenuti nel report settimanale dell’Iss, che segnala inoltre un forte aumento di nuovi casi non associati a catene di trasmissione e la crescita del tasso di occupazione delle terapie intensive.

Rt stabile ma sopra la soglia pandemica

Scende lievemente l’indice Rt nazionale, nel periodo 24 novembre – 7 dicembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,13. La scorsa settimana era 1,18, al di sopra comunque della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt 1,09 al 7 dicembre contro Rt 1,07 al 29 novembre. Lo evidenzia il report dell’Istituto superiore di sanità con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia.

Incidenza in netto aumento

“L’incidenza settimanale a livello nazionale in netto aumento: 241 per 100.000 abitanti (10 –16 dicembre contro 176 per 100mila abitanti (3-9 dicembre), dati flusso ministero Salute”.

Regioni a rischio moderato

“Una Regione è classificata a rischio alto, 18 Regioni risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 3 sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Mentre per una Regione non è stato possibile valutare la progressione. Due Regioni sono classificate a rischio basso”, evidenzia il report. “Sono 13 le Regioni che riportano un’allerta di resilienza, 1 Regione riporta molteplici allerte di resilienza”, aggiunge il report.

Crescono le terapie intensive

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 dicembre) contro l’8,5% (rilevazione al 9 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% (rilevazione giornaliera al 16 dicembre) contro il 10,6% (rilevazione al 9 dicembre)”.

Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione

“In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (42.675 contro 37.278 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (31% contro 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro 40%), mentre è stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26% contro 26%)”, evidenzia il report.

Le regioni in zona gialla

Da lunedì 20 dicembre, come annunciato dai presidenti delle rispettive regioni, Liguria e Veneto finiranno in zona gialla dove già si trovano Calabria, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Bolzano. A rischio anche Marche e Trento.

“Da lunedì la Liguria sarà in zona gialla per le prossime due settimane. Secondo il report del 16 dicembre l’incidenza media settimanale ogni 100mila abitanti si attesta a 313 (314 Savona, 235 Spezia, 647 Imperia, 229 Genova) mentre i posti letto occupati in area medica sono al 17% e quelli in terapia intensiva sono al 12%”, ha annunciato il presidente della regione e assessore alla sanità Giovanni Toti. Che ha aggiunto: “Un dato che ci aspettavamo vista la circolazione del virus nei giorni scorsi e che conferma come ci troviamo nel picco della quarta ondata. Fortunatamente grazie ai vaccini, gli ospedali e le terapie intensive sono occupate di un terzo rispetto allo scorso anno e questo ci permette di non avere situazioni di allarme negli nostri ospedali”.

“Abbiamo un’incidenza settimanale di circa 450 casi su 100mila abitanti, è un’incidenza alta. Abbiamo il 12,8% di tasso di occupazione delle terapie intensive. Entrambi i parametri sono da zona gialla. Siamo appesi alla zona bianca per l’occupazione dell’area medica: siamo al 13,7%, a 1,3% dalla soglia della gialla”, ha detto dal canto suo il presidente del Veneto Luca Zaia. “Natale sarà in giallo, come anche Capodanno. Se i dati continueranno a crescere si andrà verso la zona arancione: gestiremmo la fase con il super green pass ma scatterebbero le prime chiusure, a livello ad esempio di confini comunali”, ha aggiunto Zaia rispondendo ad una domanda su scenari ipotetici. “Ad oggi non ci sono proiezioni che facciano pensare alla zona rossa”, precisa il governatore.

Zona gialla, le regole

La ‘retrocessione’ in zona gialla prevede nuove regole, a cominciare dalla principale misura: la mascherina diventa obbligatoria anche all’aperto. Per il resto, il punto di riferimento rimane il Super green pass: il certificato riservato a vaccinati e guariti garantisce l’accesso ad una serie di attività e di servizi. Il Super green pass consente di entrare nei ristoranti al chiuso e sedersi al tavolo. (fonte Adnkronos)