Per gli italiani il posto di Draghi è al Quirinale: il sondaggio

19 dicembre 2021 | 12:03
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Per gli italiani il posto di Draghi è al Quirinale: il sondaggio

Il sondaggista Nicola Piepoli: su Draghi al Colle le intenzioni degli italiani paiono chiare

Sul Colle più alto gli italiani vorrebbero il migliore. Mario Draghi, da quando ha preso posto al centro della politica italiana, è subito sembrato il predestinato per succedere a Sergio Mattarella. Sondaggi e pancia del paese si sono trovati d’accordo sul suo nome come prossimo capo dello Stato.

Sino a pochi giorni fa una ricerca targata Quorum/YouTrend dava Draghi largamente in cima tra le personalità che potrebbero ricoprire questo ruolo. Per il 17% degli italiani il nome migliore per il Colle sarebbe quello dell’attuale premier, seguito da Silvio Berlusconi al 10% e da due donne, Emma Bonino e Marta Cartabia, rispettivamente all’8% e al 5%. E sin dagli scorsi mesi il passaggio dell’ex numero uno della Bce al Quirinale sembrava scontato. Ma il colpo di coda della pandemia, l’incertezza politica, rimescolano oggi un po’ le carte, con l’opinione pubblica che si interroga se è più conveniente avere una figura così stimata (anche in Ue) ancora alla guida del governo. La riflessione è aperta più che mai.

Non ha dubbi Nicola Piepoli: su Draghi al Colle “le intenzioni degli italiani paiono chiare”, è la sintesi del sondaggista, presidente dell’Istituto di rilevazioni che prende il suo nome. “Sì gli italiani lo vogliono al Quirinale, circa un terzo dei nostri connazionali lo vuole lì, è il più gettonato, gli altri sono dispersi, non ci sono competitors, l’unico vero competitor sarebbe Mattarella”. “Di sicuro al Colle lo applaudirebbero – spiega Piepoli all’Adnkronos – .

La nostra società è una società malata, gradisce il medico, anche se è una terapia fastidiosa, pur di non impazzire di paura”. “Ma l’atmosfera attuale è favorevole al potere, a chi oggi ci guida, ci riesce a far sopportare l’insopportabile, come diceva Hiroito nel ’45”. Tornando a Draghi e a Mattarella, Piepoli ricorda che sono a percentuali molto alte di consenso: “Oltre il sessanta per cento entrambi, numeri davvero importanti”. (fonte: Adnkronos)