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Digiuno intermittente: cos’è e come funziona?

21 dicembre 2021 | 18:34
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Digiuno intermittente: cos’è e come funziona?

Proprio per il suo carattere particolarmente privativo, non è una tipologia di regime alimentare adatta a tutti.

Il digiuno intermittente: una nuova tipologia di regime alimentare che sta spopolando sempre di più tra gli appassionati di diete, alla costante ricerca del metodo ideale per raggiungere (e perché no, anche mantenere) il peso forma. Benché particolarmente restrittivo, il digiuno intermittente è la tipologia di dieta più semplice da seguire, soprattutto per quelli fra noi più pigri e con meno voglia di pesare alimenti e contare l’introito calorico in maniera certosina.

Proprio per il suo carattere particolarmente privativo, non è una tipologia di regime alimentare adatta a tutti. Prima di intraprendere il tuo viaggio nelle varie fasi del digiuno intermittente, ti consigliamo di affidarti ai consigli di buona salute di YUKENDU, in modo da sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questo regime che più che una dieta, può considerarsi un vero e proprio stile di vita.

Un digiuno diverso per ogni esigenza

Diversi studi hanno più volte affrontato il tema della restrizione calorica finalizzata alla perdita di peso. I risultati sono oramai noti a tutti: l’unico modo efficace per perdere peso è quello di mantenere un regime alimentare che preveda un introito calorico quotidiano inferiore rispetto a ciò che il nostro corpo consuma per “funzionare”.

In termini di calcolo del dispendio energetico, dovrà tenersi in considerazione innanzitutto il consumo di calorie del nostro metabolismo basale, cioè l’energia impiegata dal nostro corpo per svolgere tutte le funzioni legate alla normale “sopravvivenza”, dalla respirazione alla digestione. A queste andranno sommate le calorie bruciate per svolgere attività quotidiane, quali camminare ogni mattina verso l’ufficio, pulire casa o fare la spesa e quelle utilizzate per le attività sportive.

A seconda del sesso, del peso e dell’altezza, dell’età e della conformazione fisica più o meno muscolosa, l’introito calorico sotto il quale ci dovremo mantenere per perdere peso sarà più o meno elevato. Di conseguenza, anche la tipologia di digiuno intermittente da seguirsi sarà differente e la distinzione è determinata dalla lunghezza della finestra temporale di digiuno.

Digiuno 16/8 – il metodo Leangains

La tipologia di digiuno intermittente più diffusa è quella del 16/8, cioè 16 ore trascorse interamente in un regime di digiuno, intervallate da una finestra temporale di 8 ore in cui è possibile mangiare. La modalità con cui questo digiuno viene svolto prevede normalmente di consumare la cena nella prima serata (non oltre le 20) e di non fare colazione. Il pasto successivo verrà invece consumato a pranzo, entro l’intervallo temporale delle 8 ore in cui è concesso mangiare. Nel corso del pomeriggio, è anche permesso consumare un frutto o uno spuntino leggero.

La finestra temporale in cui consumare i pasti può anche variare, ad esempio facendo colazione presto al mattino e pranzando entro le 15. In questo caso, lo spuntino potrà essere consumato a mezza mattinata. Non ha importanza il quando si mangi esattamente, purché si rispetti il regime 16/8.

Schema 5:2 – la dieta “fast”

In questa tipologia di regime alimentare, l’alternanza tra digiuno e consumo di cibo non avviene nell’arco della stessa giornata, ma tra i diversi giorni della settimana. Per 2  giorni (a propria scelta) dovrà mantenersi uno stile di quasi-digiuno, cioè consumando un apporto calorico molto al di sotto del proprio fabbisogno giornaliero (circa 500 – 600 calorie). Per i restanti 5 giorni non sarà necessario rimanere in un regime di deficit calorico, che avverrà invece nei 2 giorni di compensazione.

L’OMAD (One Meal A Day)

L’OMAD è il regime che prevede il consumo di un solo pasto al giorno, secondo lo schema 23/1, cioè 23 ore di digiuno, intervallate da una stretta fascia temporale di appena 60 minuti in cui è possibile consumare un pasto abbondante. Questa tipologia di digiuno è senz’altro la più difficile da mantenere ed anche quella che apporta risultati più difficilmente.

Paradossale? Non proprio. Mantenere il proprio corpo in uno stato di completo digiuno per l’intera giornata, infatti, farà salire eccessivamente il senso di fame, portandoci, di conseguenza a scegliere cibi sbagliati per l’unico pasto che potremo consumare, che saranno dunque ricchi di grassi e carboidrati. La conseguenza è più che evidente: vanificare gli sforzi fatti durante le ore di digiuno.

I benefici del digiuno intermittente

Se messo in atto in maniera corretta, il digiuno intermittente non è un valido alleato solo per la perdita di peso, ma anche per avviare un vero e proprio processo di “riparazione” del nostro corpo. Durante le fasi prolungate di digiuno, le cellule del nostro organismo mettono in atto la cosiddetta autofagia, sostituendo le cellule “nuove” con quelle vecchie e danneggiate. Ciò può apportare numerosi benefici, quali il miglioramento del livello di insulino-resistenza e la diminuzione dell’infiammazione sistemica.

Questo processo di “auto-ringiovanimento” che il nostro corpo attua dall’interno permette di prevenire l’insorgenza di malattie molto rischiose come il diabete, l’ipertensione e persino alcune tipologie di cancro.

Se sei giovane ed in uno stato di salute ottimale, potrai provare autonomamente ad adottare una tipologia di digiuno, prestando sempre attenzione alle diverse reazioni del tuo corpo. Qualora tu soffra di una qualsiasi patologia, dal diabete ad uno stato di depressione, affidati sempre all’opinione professionale di un medico, prima di intraprendere questo percorso.