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Karate, l’oro di Busà e il bronzo di Bottaro a Tokyo. E prima di loro, anche Ruggiero sul podio..

29 dicembre 2021 | 14:00
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Karate, l’oro di Busà e il bronzo di Bottaro a Tokyo. E prima di loro, anche Ruggiero sul podio..

Sono tre le medaglie a cinque cerchi che il karate italiano vanta ai Giochi. Anche nelle edizioni giovanili, fu conquista

Il karate ha realizzato il sogno olimpico il 6 agosto del 2016. Mentre l’Italia Team si preparava a disputare le gare dei Giochi in Brasile, il Cio sceglieva le discipline sperimentali per l’edizione delle Olimpiadi in Giappone. Fu proprio il Comitato Organizzatore nipponico a decidere: finalmente il karate veniva scelto come disciplina olimpica, anche se per solo un breve tratto di strada. Fu un grosso lavoro di promozione per la Wkf, tramite l’impegno incessante di Davide Benetello, attuale vicepresidente dela Fijlkam. Attualmente, nell’evento senior l’arte marziale che vede più di un milione di praticanti nel mondo si è fermata a Tokyo, ma prosegue nelle competizioni giovanili. E tutto il movimento sotto l’egida della World Karate Federation spera di poter tornare a gareggiare sotto la bandiera a cinque cerchi.

Rosario Ruggiero, Cinzia Colaiacomo, Cristian Verrecchia (Olimpiadi Giovanili) (foto@CristianVerrecchia/Facebook)

E proprio all’ombra dei Cinque Cerchi olimpici l’Italia ha trovato gloria e già un po’ prima di Tokyo. Il primo atleta italiano a salire sul podio del Cio fu Rosario Ruggiero nel kumite individuale (leggi qui). Il karateka delle Fiamme Oro e giovane colonna della Nazionale conquistava il bronzo alle Olimpiadi Giovanili nell’autunno italiano del 2018. Il primo nome a scriversi nel libro olimpico fu il suo. E il karate trova appunto fortuna e presenza anche nei tornei giovanili, come accadrà prossimamente nell’edizione del 2022 (leggi qui). Ma l’Italia Team proseguì a collezionare medaglie olimpiche e ha proseguito quest’anno. Nel 2021 storico e leggendario per lo sport azzurro, due allori nel karate hanno cinto il collo degli atleti della Nazionale Italiana.

Luigi Busà e Viviana Bottaro (foto@Fijlkam)

L’oro della storia è arrivato grazie alle vittoria di Luigi Busà nel kumite dei 75 kg. Una finale trionfante per il capitano predestinato e con l’avversario/amico e rivale di sempre Rafael Aghayev (leggi qui). Pluricampione mondiale e pluricampione europeo. Bambino preso in giro a scuola e adolescente riscattante nel karate. Con l’aiuto del papà Nello, come lui ha sempre detto, Busà ha avverato il sogno più grande nel karate, vincendo il primo oro personale e unico nel karate italiano (fino a questo momento) e lui spera che non sarà sempre così. Lo ha detto a ‘Il Circolo degli Anelli sotto l’albero’ alla vigilia delle feste natalizie. E il primo oro per il movimento italiano alle Olimpiadi. Ma non solo. La favola è proseguita con Viviana Bottaro.

Prima donna del karate italiano. Prima donna a qualificarsi ai Giochi nel febbraio del 2020 e prima atleta nel kata italiano a salire sul podio a cinque cerchi. Ha combattuto contro le conseguenze di un brutto incidente Viviana, per volare a Tokyo. Lo ha detto proprio lei a margine della competizione e alla vigilia di essa, annunciava al mondo, probabilmente la notizia più bella per una donna: si sarebbe sposata con il suo Nello Maestri un mese dopo i Giochi (leggi qui). lo hanno detto entrambi, durante la presentazione dell’avventura olimpica al Coni e l’azzurra mostrava fiera sì il suo anello accanto al futuro marito e coach azzurro (ex campione di kumite), ma anche la sua divisa dell’Italia Team ispirata al Sol Levante dalla casa di moda Armani.

Viviana salì sul podio olimpico nel kata individuale(leggi qui), mostrando al mondo olimpico il suo immenso valore. Già pluricampionessa mondiale individuale e a squadre, con stessi titoli in Europa.

Spera il karate di poter tornare presto sul podio olimpico. Oss.

(foto@fijlkam)

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