Roma, scontri nella sede della Cgil contro i Green pass: la Polizia ne incastra altri 5

14 gennaio 2022 | 09:57
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Roma, scontri nella sede della Cgil contro i Green pass: la Polizia ne incastra altri 5

I reati contestati sono, oltre all’associazione, la devastazione ed il saccheggio, nonché la resistenza con violenza perpetrata ai danni delle forze dell’ordine

Roma –  Nelle prime ore della mattinata odierna la DIGOS della Questura di Roma ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Roma a seguito della richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone che hanno preso parte attiva nelle azioni di devastazione e saccheggio perpetrate lo scorso 9 ottobre (leggi qui)  ai danni della sede nazionale del principale sindacato dei lavoratori italiano: la CGIL.

I reati contestati sono, oltre all’associazione, la devastazione ed il saccheggio, nonché la resistenza con violenza perpetrata ai danni delle FF.OO. impiegate nell’azione di contrasto dei disordini, verificatisi il 9 ottobre scorso, nei quali sono rimaste coinvolte molte persone, con a capo il noto leader capitolino di Forza Nuova Giuliano Castellino, tuttora sottoposto per tali fatti alla misura della custodia cautelare in carcere.

A seguito del vaglio degli elementi raccolti, il GIP ha ritenuto necessaria l’emissione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del responsabile catanese del movimento Forza Nuova e di un appartenente ai movimenti cd. “No Green Pass”.

Per i restanti, anch’essi appartenenti ai predetti movimenti sorti a seguito dell’emergenza pandemica, sono state disposte le misure cautelari dell‘obbligo di dimora nel comune di residenza e della presentazione dinanzi alla Polizia Giudiziaria.

I provvedimenti anzidetti si aggiungono a quelli già emessi dalla medesima Autorità Giudiziaria nell’ambito delle attività svolte a seguito dei fatti dello scorso 9 ottobre e che hanno visto la Capitale sottoposta a gravi disordini posti in essere da aderenti ai movimenti “No Greenpass” e  forzanovisti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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