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Regione, presentati oltre 460 progetti per il bando “Lazio in Transizione”

19 gennaio 2022 | 15:00
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Regione, presentati oltre 460 progetti per il bando “Lazio in Transizione”

Roberta Lombardi: “Ottima risposta dei territori. Avanti ora con analisi e proposte”

Sono 467 in tutto i progetti presentati per il bando di idee ‘Lazio in Transizione’, conclusosi lunedì 17 gennaio, e indetto dalla Regione lo scorso novembre per raccogliere input utili all’elaborazione del Piano Regionale della Transizione Ecologica e all’assegnazione delle risorse del PNRR e degli altri fondi Ue.

Sul totale di proposte arrivate, il 40% proviene da imprese, il 24% da enti locali e il 36% da altre categorie, fra cui associazioni, privati cittadini, organismi di ricerca, enti gestori di parchi naturali.

Delle otto macro aree tematiche previste dal bando (idrogeno; smartgrid, mobilità elettrica e accumuli; gestione della risorsa idrica; economia circolare; patrimonio naturale/biodiversità; cura del territorio, aree dismesse e aree a rischio; comunità energetiche; agrifotovoltaico), quelle che hanno ricevuto più proposte sono l’economia circolare con il 21% del totale, la tutela del patrimonio naturale e della biodiversità (14%) e la cura del territorio (12%). Ben oltre il 20% dei progetti ha riguardato contemporaneamente più aree tematiche, confermando la trasversalità del concetto di transizione ecologica.

“Un bilancio eccezionale, un’ottima risposta da parte dei territori che ci restituisce una grande voglia di diventare parte attiva di questo cambiamento epocale verso uno sviluppo sostenibile, abbracciandone sfide e opportunità – commenta Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio – La prossima fase del bando prevede l’analisi delle proposte raccolte attraverso un’accurata ricognizione per identificare i migliori strumenti di impiego delle risorse e ottimizzare gli investimenti secondo i principi di massimo impatto ed efficienza, con l’obiettivo di connettere le esigenze dei territori con le competenze e le innovazioni che l’impresa è in grado di offrire.

“Parte così, su una solida base di progetti, il processo per una transizione partecipata, – conclude Lombardi – che dopo questa prima fase sarà ulteriormente esteso e rafforzato in modo ancora più capillare presso tutta cittadinanza”.
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