Il Fatto

Nuovo Ponte della Scafa, il Consorzio smentisce: “Nessuna bocciatura del progetto”

20 gennaio 2022 | 19:50
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Nuovo Ponte della Scafa, il Consorzio smentisce: “Nessuna bocciatura del progetto”

Il Consorzio di Bonifica Litorale Nord: “È bene sottolineare che come Consorzio non abbiamo nessuna autorità nell’esprimere veti sui progetti”. E la politica rilancia l’idea di progetti alternativi

Fiumicino – “A seguito delle notizie apparse in questi giorni sui media voglio fare chiarezza in merito alla ‘bocciatura’ del progetto di realizzazione del nuovo Ponte della Scafa”. A parlare è Andrea Renna, direttore generale del Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma,

“È bene sottolineare che come Consorzio non abbiamo nessuna autorità nell’esprimere veti sui progetti. In particolare, per la realizzazione di un ponte sul fiume Tevere, corso d’acqua d’esclusiva competenza regionale. Abbiamo il dovere di rilasciare pareri sulla sicurezza idraulica laddove richiesto dalle normative vigenti”, prosegue Renna.

“Il parere relativo al progetto del ponte della Scafa, riguarda, è bene sottolineare, esclusivamente la sicurezza idraulica dell’area limitrofa, ricadente nel comprensorio di bonifica, dove verrà realizzata la viabilità accessoria al ponte. Essendo questa in Zona R4 (ad alto rischio idraulico con vincolo P.A.I.), è necessario rispettare le prescrizioni stabilite dalle leggi, non dal Consorzio, che prevedono, a fronte di un incremento dell’impermealizzazione del territorio, la realizzazione di un’invarianza idraulica utile a limitare l’afflusso d’acqua piovana ed evitare danni a persone e cose, tema di estrema importanza in un’area delicata e a rischio, come dimostrato dagli eventi alluvionali del recente passato”, aggiunge Renna.

“Da parte nostra non è mai stato espresso un parere negativo sulla fattibilità dei lavori, riteniamo l’opera strategica per il territorio e riteniamo altresì importante però, nel rispetto delle normative vigenti, la salvaguardia dei cittadini e dell’intera area. Siamo a disposizione dei proponenti con i nostri ingegneri per approfondire eventuali soluzione utili alla realizzazione dell’opera sottolineando che le prescrizioni comunicate (alle quali non abbiamo ad oggi ricevuto risposta), a detta dei nostri tecnici, sono fattibili e non sono particolarmente onerose come riportato invece da alcuni media”, conclude.

Il mondo della politica coglie comunque l’occasione per rilanciare progetti alternativi, come quello del Ponte di Dragona, tra la via del Mare e via Portuense: “Ho presentato una mozione che impregna il Presidente della Regione Lazio e l’Assessore regionale competente in materia di infrastrutture e mobilità, ad approfondire e valutare la proposta di realizzazione del Ponte di Dragona. Un’opera fondamentale, prevista peraltro nel piano regolatore del Comune di Roma, che permetterebbe di alleggerire in maniera importante il flusso di traffico sul Ponte della Scafa e avere un ulteriore collegamento tra le due sponde del Tevere”, fa sapere la consigliera regionale del Pd, Michela Califano.

“Oggi infatti il Ponte della Scafa è l’unico accesso al X Municipio. Con questo nuovo attraversamento potremmo collegare le zone di Acilia e Dragona con la Fiera di Roma e Parco Leonardo. Il documento chiede anche che venga attivato un Tavolo di collaborazione interistituzionale con la partecipazione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di Roma Capitale, della Città di Fiumicino, di Anas e di tutti quegli enti competenti in tale infrastruttura. All’interno del quale esaminare la possibilità di inserire il finanziamento del Ponte nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un ringraziamento va al collega Devid Porrello per aver sottoscritto la mozione”, conclude Califano.

Anche Maurizio Ferreri, capogruppo di Demos Fiumicino, ricorda la “battaglia iniziata anni fa e proseguita con una mozione approvata in Consiglio comunale, convegni e banchetti per raccolte firme, anche in collaborazione con l’architetto Bruno Spinozzi, coordinatore dell’Associazione Amici Lungomare Roma, era proprio quella di far comprendere che i due territori, Comune di Fiumicino e X Municipio, hanno la necessità di realizzare tra loro nuovi collegamenti, sia stradali che su ferro, alternativi al ponte della Scafa e non quello di realizzare un’inutile megaponte  con piloni di cemento, soprattutto quando è stato deciso che l’attuale ponte non sarà più demolito ma ristrutturato”.

“Non riusciamo neanche a comprendere come anni fa hanno potuto approvare un progetto da un costo di decine di milioni di euro per un megaponte che non prevedeva neanche  il transito di  ciclisti e pedoni. Oggi chiediamo alla Regione Lazio e al Comune di Roma che venga definitivamente bloccato il progetto e che i  fondi previsti vengano subito destinati alla realizzazione di nuovi attraversamenti e collegamenti dei due grandi territori”.

(Il Faro online)