Roma, ragazzo pestato e rapinato fuori una sala giochi dal branco

21 gennaio 2022 | 09:30
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Roma, ragazzo pestato e rapinato fuori una sala giochi dal branco

La vittima ha riferito di essere stato aggredito da 5 giovani

Roma – Sono stati individuati dalla Polizia di Stato 3 soggetti presunti responsabili di una rapina avvenuta nell’ottobre scorso all’esterno di una sala giochi; a loro carico il GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso una misura cautelare.

In una sera dell’ottobre scorso, una pattuglia della Sezione Volanti è intervenuta in un locale del quartiere tuscolano dove si era rifugiato un ragazzo. Il giovane ha raccontato ai poliziotti che, poco prima, nei pressi di una sala giochi, per motivi che sono tuttora oggetto di indagine, lui e suo fratello sono stati aggrediti da un gruppo di almeno 5 coetanei; le vittime hanno tentato poi di fuggire in direzioni diverse, ma i 5 lo hanno raggiunto e, dopo averlo picchiato, lo hanno rapinato del telefono.

Il rapinato ha così deciso di presentare una denuncia negli uffici del commissariato Tuscolano, molto ben dettagliata, grazie alla quale gli investigatori hanno così individuato uno degli aggressori, ovvero un 22enne; partendo da questo primo elemento le indagini, portate avanti in stretta collaborazione con la Procura di Roma e con l’uso delle più evolute tecniche di investigazione, hanno dato un nome ad altri 2 ragazzi, rispettivamente di 20 e 19 anni, sospettati di aver partecipato all’aggressione sfociata poi in rapina.

Grazie agli elementi raccolti la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma l’emissione di una misura cautelare a carico dei 3; nello specifico, per uno degli indagati – il 22enne – è stata disposta la misura degli arresti domiciliari con annesso controllo elettronico (c.d. braccialetto) mentre gli altri 2 dovranno presentarsi quotidianamente in un Ufficio di polizia. Inoltre, nell’ordinanza, il GIP ha imposto agli indagati il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Sono stati gli stessi poliziotti del commissariato Tuscolano a notificare ed eseguire le misure. Proseguono le indagini per dare un nome agli altri partecipanti all’aggressione.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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