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Quirinale, il quarto scrutinio è un’altra fumata nera: 166 i voti per Mattarella

27 gennaio 2022 | 15:42
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Quirinale, il quarto scrutinio è un’altra fumata nera: 166 i voti per Mattarella

Aumentano i voti per il Capo dello Stato uscente. La quinta votazione in programma domani alle 11

Roma – Corsa al Quirinale, nuova fumata nera al quarto scrutinio dove il quorum per eleggere il presidente della Repubblica era fissato nella maggioranza assoluta del plenum, pari a 505 voti. Il centrodestra aveva annunciato l’astensione mentre M5S, Pd e Leu scheda bianca.

Aumentano i voti per Sergio Mattarella. Il capo dello Stato passa dai 125 di ieri ai 166 di oggi. 56 le preferenze per il pm Nino Di Matteo, indicato dai parlamentari ex M5S de l’Alternativa al posto di Paolo Maddalena. Pier Ferdinando Casini, che ieri aveva raccolto 52 voti, oggi, con i delegati del centrodestra che si sono astenuti, si ferma a 3. Due altri papabili per il Quirinale indicati nelle ultime ore, vale a dire Elisabetta Belloni e Sabino Cassese, ottengono, rispettivamente, due voti e uno. Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, le schede bianche 261, le nulle 5, i voti dispersi 20.

Nei conciliaboli in Transatlantico diversi parlamentari ‘dimaiani’, conversando con l’Adnkronos, ammettono di aver votato per Mattarella. A questi si aggiunge il gruppo dei senatori ‘ribelli M5S’, sempre più vicini al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che già ieri avevano votato l’attuale Capo dello Stato.

Il Movimento 5 Stelle aveva dato ai parlamentari l’indicazione di votare scheda bianca: fonti vicine ai vertici, poi, hanno sottolineato come agli eletti sia stata lasciata anche la possibilità di “esprimersi in libertà di coscienza”. “Nell’sms che abbiamo ricevuto c’era solo l’indicazione di lasciare scheda bianca…”, ha commentato un eletto pentastellato nel cortile di Montecitorio, mentre era in corso lo spoglio della quarta votazione.

La quinta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica si svolgerà domani alle ore 11. Lo ha comunicato in aula il presidente della Camera Roberto Fico.

Quindi non si procederà alla doppia votazione, come era stato suggerito da alcuni esponenti politici ieri e oggi. Per decidere sull’eventuale variazione dell’organizzazione, passando al doppio scrutinio quotidiano, si devono pronunciare i presidenti di Camera e Senato, riunendo le conferenze dei capigruppo congiuntamente.

Nuovi incontri tra i partiti anche oggi per trovare un’intesa sul nome. La strada per il Colle è ancora in salita. In queste ore le trattative sono sempre frenetiche, della serie ‘tutti sentono tutti’, ma si cerca ancora l”uovo di Colombo’ per uscire dall’impasse attuale in cui si trovano gli schieramenti politici. La rosa di quirinabili si allarga e si stringe come una fisarmonica a seconda dei boatos di Transatlantico.

A Montecitorio nei capannelli si fanno sempre gli stessi nomi: due di alto profilo istituzionale, Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni, uno più politico, Pier Ferdinando Casini, e Mario Draghi, ancora in corsa. Sullo sfondo, come extrema ratio se tutto dovesse precipitare, c’è il Mattarella bis. “Stiamo ancora a giocà…”, dice un big di Forza Italia, allargando le braccia, prima di rituffarsi in una serie di riunioni a 360 gradi per cercare una soluzione. Siamo ancora in una situazione di stallo, spiegano fonti parlamentari di centrosinistra. (fonte Adnkronos)