Roma, violenta la ex e poi la pedina: per lo stalker “solo” il braccialetto elettronico

27 gennaio 2022 | 09:25
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Roma, violenta la ex e poi la pedina: per lo stalker “solo” il braccialetto elettronico

La vittima aveva presentato una formale querela nei confronti dell’uomo per atti persecutori, episodi di violenza privata e violenza sessuale

Roma – Un arresto in flagranza ed una misura cautelare sono stati eseguiti nelle ultime ore dalla Polizia di Stato nell’ambito dei reati rientranti nella disciplina del codice rosso.

Nella zona di via Veneto, una pattuglia del II Distretto di P.S. Salario, è intervenuta per la segnalazione di una donna che era seguita e molestata dall’ex compagno. Gli agenti hanno trovato “la richiedente” che raccontava loro che, poco prima, uscendo di casa, aveva notato l’uomo già dalla medesima recentemente denunciato. A quel punto la donna è salita su un taxi ed una volta giunta a destinazione si è accorta di essere stata seguita. E’ entrata di corsa in un ristorante cercando di allontanare l’uomo e nel contempo ha chiamato il 112. I poliziotti intervenuti immediatamente sul posto, hanno rintracciato l’uomo tra le auto li parcheggiate. Gli agenti, dopo una breve indagine, hanno accertato che, recentemente, la donna aveva presentato una formale querela nei confronti dello stesso uomo appena fermato dalla Polizia di Stato; querela che ripercorreva diversi atti persecutori, nonché episodi di violenza privata e violenza sessuale. Dopo gli atti di rito il 57enne, è stato arrestato e posto a disposizione delle Magistratura.

Gli investigatori del VII Distretto San Giovanni hanno invece notificato ad un 45enne l’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Procura capitolina, che gli vieta di avvicinarsi alla ex compagna ed ai figli della stessa. Il GIP ha anche disposto che il controllo avvenga con il c.d. braccialetto elettronico. La misura è stata emessa a seguito di un’indagine condotta dagli stessi agenti del Distretto San Giovanni che, dopo aver raccolto la denuncia della vittima, hanno avviato, coordinati dai PM del pool antiviolenza della Procura di Roma, gli accertamenti che hanno permesso al GIP di adottare il provvedimento che tutela, non solo la donna, ma anche i suoi fanciulli.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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