L'Incontro

Fiumicino, centrodestra a confronto. Trasparenza, scuola, economia, rifiuti i “nodi” più spinosi

31 gennaio 2022 | 13:00
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Baccini, Poggio, D’Intino, Costa, Coronas e Severini raccontano le loro idee per il futuro del territorio, perché questo possa finalmente “diventare città”

Fiumicino – Un centrodestra “non semplicemente unito, ma granitico”. E’ l’immagine che emerge dall’incontro organizzato da ilfaroonline.it e a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le forze di centrodestra del Consiglio comunale di Fiumicino: il leader Mario Baccini (Cristiano Popolari), Federica Poggio e Vincenzo D’Intino (Lega), Stefano Costa (Fratelli d’Italia), Roberto Severini (Crescere Insieme) e Alessio Coronas (Forza Italia).

A poco più di un anno dalle prossime elezioni amministrative, i capigruppo del centrodestra hanno infatti voluto fare il punto della situazione attuale e dei loro progetti futuri per la città e, incalzati dal direttore Angelo Perfetti, hanno sviscerato alcune delle tematiche più sentite dalla collettività: il trattamento dei rifiuti e l’impianto di Maccarese, le scuole e i pochi spazi a disposizione dei giovani, il turismo, le grandi opere “dimenticate” e le politiche sociali, la gestione del personale cokunale, il nord del territorio e lo sviluppo economico della città.

L’impianto di Maccarese e il trattamento dei rifiuti

Sulla sostenibilità ambientale dello smaltimento dei rifiuti, Mario Baccini non ha dubbi: “Per noi – dice – l’ecosostenibilità e la rigenerazione urbana sono fondamentali. Sono particolarmente contento che la nostra città abbia raggiunto oltre il 75% della raccolta differenziata, ma qui sul territorio viviamo una situazione un po’ particolare: a Maccarese abbiamo un impianto di trattamento anaerobico dei rifiuti organici, il famoso compost, che ha creato negli anni molti disagi ai cittadini che vivono a lì”.

Sgravare la località di Maccarese da questa struttura e trasferirla in una zona più idonea e in un contesto più ecosostenibile è una delle nostre priorità”, assicura il leader dell’opposizione fiumicinese. “Ho incontrato delegazioni di cittadini che mi hanno segnalato la non sostenibilità di questo impianto, con i mezzi che passano ad ogni ora del giorno e lasciano rifiuti dietro di sé. Se vogliamo evolverci e diventare veramente primi nella gestione dei rifiuti, trasformandoli in risorsa, lo spostamento da Maccarese deve diventare una priorità”.

Ed è prioritario, per Baccini, anche creare più opportunità per i giovani del territorio: “Pensiamo che ogni politica debba guardare con grande intensità ai nostri ragazzi, che sono il nostro vero patrimonio”, sostiene. “Sui giovani il Comune deve investire in maniera decisa, perché gli spazi riservati ai ragazzi sono davvero pochi; non ci sono impianti sportivi o spazi culturali adeguati”.

Le scuole

E’ dello stesso avviso Federica Poggio, che ha sottolineato come, anche quest’anno, le famiglie di Fiumicino si stiano ritrovando a dover affrontare un grave problema: quello della mancanza di posti a sufficienza nelle scuole superiori del territorio. “I nostri ragazzi si iscrivono alle scuole superiori e non trovano posto né nel X Municipio né a Fiumicino”, spiega Poggio. “Proprio in questi giorni il liceo Da Vinci di Maccarese ha fatto un appello alla Città Metropolitana dicendo che non hanno aule per garantire le iscrizioni del prossimo anno (leggi qui), per cui i nostri ragazzi saranno costretti o a cambiare indirizzo o ad andare a Roma, e sappiamo benissimo quali problemi ci sono nell’andare a Roma”.

Bisogna cominciare a pensare realmente al problema – avvisa la consigliera leghista -, perché i ragazzi hanno diritto allo studio e a scegliere l’indirizzo che vogliono. Un altro problema, più recente, è che si è deciso di chiudere gli asili alle tre del pomeriggio per mancanza di personale (leggi qui): è un problema che si poteva prendere a cui si doveva dare una soluzione diversa. Solitamente chi manda i bimbi al nido lo fa perché lavora, perché ne ha esigenza, non perché vuole mandarli a ‘socializzare’. Chiediamo che si riveda subito questa decisione – dice – e che si trovi il personale per sopperire a questa situazione”.

Il turismo e le opportunità mancate

Affrontando l’argomento “turismo”, invece, Stefano Costa intende mettere le cose in chiaro: “Viviamo in un territorio meraviglioso – premette, con delle caratteristiche come pochi altri comuni d’Italia. Abbiamo un aeroporto, abbiamo il mare, abbiamo delle risorse storiche, culturali, e siti archeologici. Abbiamo un potenziale come pochi altri, ma non viene sfruttato a dovere”.

“Credo – spiega – che in qualsiasi territorio si dovrebbe cercare di fare di tutto per compensare le enormi perdite e difficoltà create dal momento storico che stiamo vivendo. Noi abbiamo 14 località sul territorio, ognuna con delle caratteristiche precise, e dall’inizio del mio mandato ho sempre cercato di suggerire la possibilità di avere un assessorato di Turismo e Cultura, per sfruttare al meglio le nostre risorse. Ma l’unica risposta che ho ricevuto è che certi argomenti vengono già trattati in una commissione capigruppo. Quello che credo io, però, è che l’argomento andrebbe trattato in continuazione, soprattutto in questo momento: la commissione andrebbe convocata settimanalmente, perché è lì che si possono accettare suggerimenti da parte di tutte le forze politiche”.

“Di recente – racconta Costa – abbiamo fatto un intervento sulle Terme di Matidia, sito archeologico di notevole importanze nel quale due anni fa abbiamo visto, col solito taglio di nastro, dire che sarebbero state recuperate e rimesse al centro del patrimonio cittadini. Ebbene, a due anni di distanza è una giungla, abbandonata al degrado e all’incuria. Oltre alle belle parole, nulla di fatto. Siamo un territorio che vive prevalentemente di turismo, che ha al suo interno notevole risorse di ricchezza, ma che non ha la volontà di renderle tali. Si cerca di scaricare le responsabilità sugli enti superiori, come la Regione, ma dobbiamo essere noi i primi a dare un cambio di marcia importante“.

Le grandi opere “dimenticate” e le politiche sociali

Anche in termini di grandi opere secondo Vincenzo D’Intino la situazione, a Fiumicino, non è delle migliori. “Non faticherei a definirla deprimente”, dice. “La centrale Enel di via del Faro è la cartina al tornasole per misurare l’efficienza di questa Amministrazione, davvero molto brava a vendere fumo. Hanno saputo incartare molto bene il prodotto, ma il contenuto è abbastanza misero e deludente. Qualche giorno fa sulla centrale abbiamo fatto l’ennesimo sopralluogo e abbiamo trovato un degrado insostenibile e impensabile: c’è quella tensostruttura che credo sia forse abusiva, perché c’è una colata di cemento che non sappiamo se sia stata autorizzata. E poi ci sono il Palazzetto dello Sport e l’ospedale di prossimità, quest’ultimo presentato come chissà quale servizio, ma vorrei sapere se c’è anche un solo cittadini di Fiumicino che si è rivolto all’ospedale di prossimità e ne ha trovato vantaggio”.

Per quel che riguarda le politiche sociali adottate dall’Amministrazione Montino, invece, per D’Intino occorre fare “un distinguo importante”: “Da una parte ci sono le politiche sociali, che è ciò di cui dovrebbe dotarsi una amministrazione avveduta per prevenire problematiche sociali, e dall’altra c’è l’assistenza sociale. Ma quest’Amministrazione – sostiene – non ha saputo dotarsi degli strumenti necessari a prevenire certe situazioni di disagio, ed è intervenuta utilizzando soltanto i vecchi strumenti di assistenzialismo, ormai obsoleti. Per i giovani non è stato fatto nulla”, attacca il consigliere della Lega, “e l’azione di questa Amministrazione è stata molto fumosa sotto ogni aspetto della propria struttura”.

“Nel momento dell’emergenza la Fiumicino ‘associativa’ ha dimostrato di avere un cuore enorme, e c’eravamo anche noi, in qualità di esponenti di associazioni che fanno volontariato. Abbiamo richiesto a gran voce che tutta quella serie di interventi venisse messa a rete per dare servizi più incisivi sul territorio, ma purtroppo questa disponibilità è stata scambiata per opportunismo politico, e non ci è stato dato ascolto per puro spirito politico”. “Un atteggiamento – chiarisce D’Intino – che ha creato danno non a noi, ma alle persone che in quel momento si trovavano in difficoltà“.

Il personale amministrativo e il nord del territorio

Parole cui fanno eco quelle di Roberto Severini, secondo il quale, dal punto di vista dell’occupazione giovanile (e non solo), poco o nulla è stato fatto dall’Amministrazione comunale. “Abbiamo sempre sentito parlare della necessità di dare lavoro ai giovani, di riassunzioni di cassintegrati di Alitalia, ma nulla di questo è stato fatto“, denuncia il capogruppo di Crescere Insieme.

C’è solo stata una poca trasparenza sulla gestione del personale, su cui più volte abbiamo chiesto alla maggioranza di riferire in aula. I dati che emergono abbastanza preoccupanti: lo è sicuramente sapere che per uno staff politico spendiamo circa ottocentomila euro l’anno, o sapere che le assunzioni sono riconducibili a personaggi e a nomi facente parte dell’Amministrazione o iscritti di partiti. Tutto questo – spiega Severini – stona profondamente con quello che prometteva di essere questa Amministrazione“.

Sul tema è intervenuto anche Baccini che, dopo aver chiarito di non stare parlando di illeciti o di illegittimità nella gestione del personale amministrativo ma di opportunità politica rispetto a certe assunzioni, ha spiegato come quello posto dal collega sia un “problema centrale”, perché “il cuore di ogni Amministrazione è il personale”. Un problema soprattutto di trasparenza, visto che da tempo chiediamo, inascoltati, di capire i criteri di assunzione.

“Siamo d’accordo che le nostre denunce politiche non hanno un aspetto giudiziario – ha chiarito Baccini – perché la magistratura fa il suo corso, tanto è vero che a Fiumicino lo ha fatto (leggi qui). La nostra è certamente una denuncia politica, e abbiamo chiesto al Vicesindaco, che ha la delega al Personale, di riferire su come stia gestendo le assunzioni in questo Comune”.

“Tutto questo – aggiunge Severini -, lascia pensare che qualche opportunità in più qualche cittadino ce l’abbia rispetto agli altri, e non lo ritengo eticamente corretto”. Sulla situazione del nord del territorio, poi, Severini è convinto che “basti farsi un giro per vedere come, in nove anni di totale abbandono, i cittadini abbiano sempre chiesto e mai ottenuto”. “Nell’ultimo anno – dice – stiamo vedendo molte passerelle, molte promesse, ma l’offesa all’intelligenza è la cosa più brutta che si possa fare ad un cittadino. Speriamo che tutte le battaglia portate avanti dai cittadini abbiano quantomeno una risposta”.

Lo sviluppo economico

Anche in termini di sviluppo economico del territorio, sostiene Alessio Coronas, l’Amministrazione Montino è stata decisamente carente. “Noi di Forza Italia siamo molto vicini agi imprenditori e ai commercianti che in questo momento stanno vivendo un periodo di difficoltà a causa del Covid-19, e ci stiamo battendo perché si crei un programma serio, che sia possibile rispettare, magari condiviso anche con l’opposizione, che preveda l’abbattimento o la deroga di tutte le tasse. Servirebbe – aggiunge Coronas – anche una deroga nell’aggiudicazione degli appalti, e far lavorare imprese locali anziché chiamare multinazionali”.

Il futuro di Fiumicino

La visione del centrodestra, a questo punto, è chiara: troppo poco è stato fatto dalla giunta Montino con e per una città che di risorse ne avrebbe da vendere. Eppure, sottolinea Mario Baccini, “noi guardiamo a questa città non con l’atteggiamento distruttivo di chi deve fare opposizione a prescindere, ma con spirito costruttivo, laddove riteniamo che ci siano cose da correggere. Siamo contenti – assicura – quando le cose vanno bene, e a Fiumicino ci sono diverse cose che vanno bene e che fanno parte dell’ordinaria amministrazione”.

Però, sostiene il leader del centrodestra, Fiumicino è, con i suoi 220 milioni di bilancio, “un comune importante e in forte crescita economica e demografica, per cui sono necessarie attenzioni particolari non solo dal Comune, ma anche da parte della Città Metropolitana, della Regione e dello Stato”. “Fiumicino ha tutte le caratteristiche di una città con potenzialità di crescita importanti, ma non possono essere gestite solo con l’ordinaria amministrazione”, avvisa Baccini. “Serve un progetto che guardi al futuro, che risponda alle nuove esigenze dei giovani, delle famiglie e delle aziende”, certamente diverse da quelle di dieci o quindici anni fa.

“Noi – spiega – ci candidiamo a a interpretare questo sentimento di soddisfazione di questo nuovo tipo di bisogni. Non vogliamo distruggere quello che è stato fatto; ben venga ciò che è stato fatto bene, ma ci sono delle vocazioni naturali del nostro comune che sono rimaste incompiute e incomprese. Abbiamo grandi competitor imprenditoriale nella nostra città, e vogliamo crescere insieme ai grandi gruppi del territorio. Gli utili che vengono fatti da queste grandi realtà devono essere ridistribuiti equamente sul territorio. Dobbiamo, insomma, diventare città: non possiamo essere la dependance dell’aeroporto. Non possiamo vivere soltanto del sistema aeroportuale, perché quando questo va in crisi va in crisi la nostra città. Abbiamo straordinarie possibilità: ora dobbiamo ridisegnare la nuova città, perché è importante che Fiumicino diventi una città ancora più ospitale e più bella”.

Perché tutto questo sia possibile, però, serve un centrodestra “unito, coeso”: “Nel passato – spiega Baccini – il centrodestra era legato a dei meccanismi prettamente di partito, mentre oggi il centrodestra di Fiumicino è un laboratorio, un segnale anche a livello regionale e nazionale. E’ un esempio di come un gruppo dirigente dovrebbe essere in sintonia con i cittadini. Siamo non solo uniti, ma granatici sulle cose da fare”, assicura Baccini.

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