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“Da Vinci” di Maccarese senza aule, volano stracci tra la preside e il Comune

1 febbraio 2022 | 19:42
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“Da Vinci” di Maccarese senza aule, volano stracci tra la preside e il Comune

La preside: “Né la Curia né Città Metropolitana ci ha comunicato nulla”, la replica di Calicchio: “La lettera è datata 26 gennaio e ne abbiamo parlato ieri al telefono”

Fiumicino – Volano stracci tra la preside del liceo “Da Vinci” di Maccarese e il Comune di Fiumicino all’indomani dell’annuncio del rinnovo del protocollo con la Curia che concede gli spazi della parrocchia Santa Paola Frassinetti di Isola Sacra alla scuola (leggi qui). Scuola che in questi giorni, tramite due lettere inviate dalla preside a Città Metropolitana, al Comune e alla Diocesi, lamentava proprio la carenza di spazi.

E continua a farlo tramite una lettera datata 31 gennaio, in cui la preside Gargiulo scrive: “La Scuola costituisce un momento unico e irrinunciabile di sviluppo della comunità oltre ad essere luogo di istruzione e formazione; le scuole sono luogo di incontro, inclusione e di crescita personale. Troppo spesso la Scuola è stata vista unicamente o principalmente come un puro servizio, mettendo in secondo piano il ruolo sociale e istituzionale che essa svolge. Leggiamo che verranno messe a disposizione anche per il prossimo anno scolastico le dieci aule presso la parrocchia di S. Paola a Fiumicino. Nel ringraziare per la disponibilità e la collaborazione dimostrata finora, mi sento in dovere di chiarire che allo stato non è giunto alcun impegno formale né dall’Ente proprietario da cui il nostro settore formativo dipende, ossia Città metropolitana, né dalla Curia che ci induca a considerare ufficialmente risolto il problema delle aule del nostro Leonardo Da Vinci”.

E aggiunge: “Altresì giungono notizie dalla stampa e da vari media che amministratori locali stiano ‘lavorando’ all’Istituzione e alla creazione di un nuovo edificio scolastico per un ulteriore liceo nella città di Fiumicino. Tali ‘voci’ seppur legittime, a parere della scrivente e alla luce della carenza di aule del nostro Istituto, lamentate da anni ormai, risultano quantomeno singolari”.

Quindi un altro appello, il terzo in una settimana, “alle autorità ed all’Amministrazione a riconoscere i risultati che il Leonardo da Vinci raccoglie, tangibili in termini concreti attraverso le sempre maggiori richieste di iscrizione indirizzate alla nostra segreteria e attraverso la qualificazione dell’offerta formativa diversificata e strutturata che ci onoriamo di presentare anche per la nuova triennalità: un’Istituzione che dovrebbe, ci auguriamo, rappresentare assolutamente un punto di orgoglio e di vanto per tutta l’Amministrazione e per il territorio. La gravità della mancanza di spazi per un’Istituzione come il nostro Leonardo da Vinci, la sensibilità e la scelta di responsabilità e solidarietà di cui tutta la comunità educante ha dato prova attraverso la recente delibera del Consiglio d’Istituto, che ha accettato la possibilità di prolungamenti pomeridiani per un massimo di due volte a settimana per gli alunni, con l’eventualità del rientro anche il sabato, mi auguro davvero sproni le Autorità competenti a collaborare per la definizione di una soluzione”.

“Qualsiasi iniziativa o proponimento di nuovi indirizzi, di nuovi Licei, al di là delle competenze, non in capo al Comune, per il settore formativo di secondo grado, ci auguriamo, con lo stesso spirito collaborativo che stiamo mettendo in campo, venga posposto alla risoluzione del problema rappresentato dalla realtà d’eccellenza già presente, già in essere e già apprezzata e stimata dalle famiglie tutte del territorio, il Leonardo da Vinci. E solo dopo, con la stessa vocazione di collaborazione, si dia voce ad altri eventuali indirizzi, che certamente si possono incardinare all’interno dell’Istituzione già esistente – prosegue la preside -. Ci dichiariamo ancora una volta aperti e disponibili a qualsiasi soluzione che garantisca la sicurezza ed il benessere degli studenti e di tutte le professionalità, ma allo stesso tempo disorientati: il grido di allarme lanciato negli scorsi giorni, all’esito di comunicazioni ufficiali condotte da tempo da questa dirigenza, credo richieda con forza una soluzione alla realtà già in essere”.

“Se davvero si possono rintracciare aree edificabili e ci si può avvalere di fondi comunitari per l’edificazione ex novo di un polo scolastico, invito accoratamente a dare una risposta all’Istituzione d’eccellenza che da tempo invoca spazi e strutture in grado di restituire dignità a chi vive e costruisce giorno dopo giorno la realtà educante del Da Vinci”, ammonisce la professoressa Gargiulo.

“E ancora rivendico per gli alunni del nostro Istituto una soluzione provvisoria e tampone, che ci traghetti verso una definita ridefinizione di plessi e strutture, da discutere insieme, da rintracciare mettendo in campo tutte le sinergie e le collaborazioni di cui sapremo dare prova, ma che garantiscano al tempo stesso di accogliere i nostri ragazzi non solo in sicurezza, ma con dignità, ripristinando e salvaguardando la possibilità per i nostri giovani di recuperare socialità, amore per la crescita e la definizione delle proprie identità, la fiducia nel futuro e nelle Istituzioni più prossime a loro”, prosegue la preside. Che conclude: “La scuola è lo specchio della comunità, il principale strumento culturale della sua riproduzione, l’ambito educativo e formativo delle relazioni e dei valori che connettono la dimensione locale con il mondo. Bisogna evitare la marginalizzazione di cui è stata vittima gran parte del territorio nazionale, che ha significato la perdita di futuro, accentuando le disuguaglianze tra le zone forti e le zone deboli, la città e la campagna”.

Parole a cui l’Amministrazione comunale, tramite l’assessore alla Scuola, Paolo Calicchio, risponde così: “Siamo rimasti stupiti nel leggere la lettera con la quale la dirigente dell’Iss Da Vinci, professoressa Gargiulo, comunica di non avere ricevuto comunicazione formale della disponibilità delle aule della parrocchia di Santa Paola Frassinetti per il prossimo anno scolastico”.

“Lo stupore nasce dal fatto che la parrocchia ha inviato una lettera formale che porta la data del 26 gennaio e che ha, tra i destinatari, anche la professoressa Gargiulo – prosegue Calicchio -. In più, nell’arco della giornata di ieri, 31 gennaio, io e la professoressa Gargiulo ci siamo sentiti telefonicamente più volte anche a proposito della lettera della parrocchia. Del resto, sarebbe stato strano se la parrocchia avesse scritto al Comune, che non è coinvolto in prima persona nella vicenda, e non all’Istituto in favore del quale si mettono a disposizione le aule. Per quale ragione, quindi, sostenere il contrario pubblicamente? Perché alimentare ancora le preoccupazioni delle famiglie?”.

“Ma ancora di più stupisce la tempistica degli interventi pubblici della professoressa Gargiulo – prosegue Calicchio -. Alla guida del Da Vinci da un paio di anni, gli ultimi di un’amministrazione della Città metropolitana totalmente assente e per niente ricettiva sul tema della scuola, la preside si rivolge ai media proprio quando la nuova amministrazione metropolitana di sta muovendo e le cose sembrano prendere una buona direzione. Scelta curiosa. Com’è curioso anche il tentativo di dettare l’agenda all’amministrazione comunale indicando su quale progetto per la scuola debba o non debba investire le proprie energie”.

“Da anni l’amministrazione comunale si batte per ampliare l’offerta di istituti superiori in città – aggiunge il presidente della Commissione Scuola, Ciro Sannino -. Le “voci” a cui fa riferimento la preside nella sua lettera, sono la legittima azione del Comune che mette in campo tutte le sue risorse per il futuro dei propri ragazzi. Un’azione per la quale non serve certo l’autorizzazione di nessuno e che anzi dovrebbe essere bene accolta dalla comunità cittadina e da quella scolastica nello specifico, incluse le dirigenti degli istituti già attivi sul territorio”.

“E vale la pena ricordare, come abbiamo già fatto in altre occasioni – conclude Sannino – che è grazie alla collaborazione tra enti promossa e stimolata dal Comune se, fino ad oggi, si è sempre trovata una soluzione per le ragazze e i ragazzi del Da Vinci. Una collaborazione che non può certo venire compromessa proprio adesso da uscite infelici e polemiche sterili”.

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