il caso

Incontro ravvicinato? Ecco cosa accadde a villa Paganini quasi 70 anni fa

1 febbraio 2022 | 11:51
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Incontro ravvicinato? Ecco cosa accadde a villa Paganini quasi 70 anni fa

La testimonianza del cantautore Antonello Venditti: dalle sue parole analizziamo i fatti accaduti

Antonello Venditti si trovava insieme alla madre a villa Paganini, quel piccolo appezzamento di verde di fronte a villa Torlonia, una domenica mattina. L’anno non è certo, ma in una vecchia intervista del 2000 aveva affermato che forse, essendo nato nel 1949, avrebbe avuto 5 o 6 anni, facendo intendere che fosse stato nel 1954. Quello fu un anno in cui ci furono molti avvistamenti di dischi volanti, anche su Roma. Ma leggiamo il suo racconto:

“Io e mia madre eravamo insieme a Villa Paganini, un parco al centro di Roma. Era domenica mattina, verso le 11.30, quando arrivò un disco volante a forma di… cactus. Lo videro in tanti, un oggetto verde con sotto una cupola gialla, degli oblò e tre soffietti per tenerlo collegato alla terra, tre protuberanze che dovevano essere dispositivi per atterrare, gialle”.

L’oggetto volante ‘‘stava a 20, 30 metri sopra di noi ed era enorme, forse di 10 metri di diametro. Su di noi in modo lampante. E cadde una specie di manna che poi mia madre mi disse essere silicio. L’oggetto ondeggiava, rimase lì per diverso tempo, almeno trenta secondi, fino a che sparì in un attimo. Svanito senza alcun rumore. Tutta la gente nel parco lo vide, doveva essere – ipotizza Venditti – lo stesso oggetto che poi mi dicono essere andato verso Firenze, fermandosi sullo stadio e facendo lo stesso giochetto che ha fatto a Roma”.

Ci sono alcuni particolari nel racconto che ci servono per capire bene quando si sia svolto l’avvistamento, molto particolare, con la caduta di quella che viene chiamata ‘bambagia silicea’ o ‘manna’, che sulla base di alcune analisi risultò trattarsi di un ‘vetro borosilicico’. Facendo una ricerca sul catalogo degli avvistamenti Ufo nella regione Lazio, realizzato dal Centro Italiano Studi Ufologici, sulla base dell’ipotesi che tale fenomeno risulti visto da altre persone in quella zona della Capitale, troviamo nel 1954 il 29 ottobre alle 13:00 (venerdì); il 30 ottobre alle 11:45 (sabato); il 6 novembre 1954 alle 11:00 (sabato) e, qualche anno dopo, il 26 ottobre 1958 alle 11:00 (domenica!). In effetti in un’altra intervista di circa una decina di anni dopo la prima, Venditti aveva invece affermato: “Ero un ragazzino, avevo forse 12 anni. Doveva essere il ’58 o il ’59, fu un grande avvistamento”.

E’ abbastanza comune sbagliare nei ricordi dopo tanti anni trascorsi, specie riguardo a fatti accaduti da bambini. Nella prima intervista era stato fatto un riferimento che sembrava spostare la data al 1954: “Tutta la gente nel parco lo vide, doveva essere -ipotizza Venditti- lo stesso oggetto che poi mi dicono essere andato verso Firenze, fermandosi sullo stadio e facendo lo stesso giochetto che ha fatto a Roma”.
Si trattava del famosissimo avvistamento del 27 ottobre 1954 (un mercoledì pomeriggio, però, non una domenica mattina): il fenomeno venne osservato intorno alle 14:20 da circa 10mila persone nello stadio Comunale di Firenze, durante la partita amichevole tra Fiorentina e Pistoiese, che venne addirittura sospesa perché tutti, compresi i giocatori, stavano guardando verso l’alto una squadriglia di strani oggetti bianchi a forma di ala di gabbiano con successiva caduta di quei ‘capelli d’angelo’.

Tra varie ipotesi e ricordi confusi, possiamo invece far risalire il caso al 26 ottobre 1958, sempre che sia corretta l’indicazione del giorno della settimana (domenica). Ma che dire dell’avvistamento? Possiamo intanto notare che si è trattato di un caso di una certa rilevanza, osservato da molte persone: un classico oggetto volante, seppure dalla forma non troppo usuale, con la presenza di oblò e cupola che lo fa rientrare nella categoria ‘dadi e bulloni’ dell’ufologia classica degli anni ’50, quando quasi ogni giorno la stampa descriveva avvistamenti spettacolari, non le banali lucette odierne. Non si capisce bene se fosse atterrato. Quei riferimenti ai ‘tre soffietti per tenerlo ancorato a terra’ lo farebbe supporre, ma non c’è menzione esplicita di un atterraggio. Possiamo definirlo un incontro ravvicinato del secondo tipo, importante non tanto perché osservato da un personaggio poi diventato famoso, seppure all’epoca ancora bambino, ma perché l’oggetto sarebbe stato visto da molte persone. Di cosa possa essersi trattato non possiamo essere certi, dopo tanto tempo e sulla base solo di un ricordo infantile, ma quello rimane un caso non identificato di cui ancora si parla ancora oggi.

Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it