il fatto

Studenti d’Italia in rivolta: “No alla maturità con due prove scritte”

4 febbraio 2022 | 11:39
Share0
Studenti d’Italia in rivolta: “No alla maturità con due prove scritte”

Da Milano a Roma proteste in tutte le piazze: “Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni”

Studenti in piazza in tutta Italia contro il ritorno alla maturità pre-covid con le due prove scritte e l’orale.

Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un esame privo di senso – denunciano gli studenti – Il ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà”.

Una proposta che se confermata, fa ben capire che il ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora – dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti – Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute”.

“Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame – continua Bianca Chiesa, dell’UdS – Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente.

Da mesi le studentesse e gli studenti del Paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese – conclude Redolfi – Il ministro continua però a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo oggi eravamo nelle piazze di tutto il Paese e la prossima settimana e venerdì 11 continueremo a mobilitarci in tutte le piazze del paese finché non ci sarà data la voce che ci spetta”.

A sostenere la mobilitazione anche la Cgil e la Flc secondo i quali non devono essere “gli studenti a pagare le conseguenze di tre anni di didattica discontinua, in presenza, a distanza, mista. Tre anni in cui le misure del Governo non hanno saputo fronteggiare tempestivamente l’emergenza sanitaria minando il diritto all’istruzione e facendo ricadere tutte le difficoltà di gestione scolastica causate dalla pandemia sugli studenti e sul personale scolastico, che hanno sempre dimostrato un grande senso di responsabilità”. (fonte: Adnkronos)