Il Papa: “Dio non vuole navi da crociera, gli basta una barca sgangherata purché lo accogliamo”

6 febbraio 2022 | 12:27
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Il Papa: “Dio non vuole navi da crociera, gli basta una barca sgangherata purché lo accogliamo”

Il Pontefice: “Questo ama fare il Signore, che è il Dio delle sorprese: salire sulla barca della nostra vita quando non abbiamo nulla da offrirgli”

Città del Vaticano – “Dio non vuole una nave da crociera, gli basta una povera barca ‘sgangherata’, purché lo accogliamo”. Il monito arriva da Papa Francesco, affacciato su una piazza San Pietro, gremita di fedeli e baciata dal sole, per il tradizionale Angelus domenicale.

“Ma noi lo facciamo salire sulla barca della nostra vita? Gli mettiamo a disposizione il poco che abbiamo?”, la domanda del Pontefice, che aggiunge: “A volte ci sentiamo indegni di Lui perché siamo peccatori. Ma questa è una scusa che al Signore non piace, perché lo allontana da noi! È il Dio della vicinanza: non cerca perfezionismo, ma accoglienza”.

La riflessione parte dal brano del Vangelo che racconta la delusione dei pescatori sul lago di Galilea dopo una notte di pesca andata male: “Gesù sale sulla barca di Simone. Per fare cosa? Per insegnare. Chiede proprio quella barca, che non è piena di pesci ma è tornata a riva vuota, dopo una notte di fatiche e delusioni. È una bella immagine anche per noi. Ogni giorno – sottolinea Bergoglio – la barca della nostra vita lascia le rive di casa per inoltrarsi nel mare delle attività quotidiane; ogni giorno cerchiamo di ‘pescare al largo’, di coltivare sogni, di portare avanti progetti, di vivere l’amore nelle nostre relazioni. Ma spesso, come Pietro, viviamo la ‘notte delle reti vuote’, la delusione di impegnarci tanto e di non vedere i risultati sperati”.

“Quante volte anche noi restiamo con un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono delusione e amarezza. Che cosa fa allora il Signore? Sceglie proprio di salire sulla nostra barca. Da lì vuole annunciare il Vangelo al mondo. Proprio quella barca vuota, simbolo delle nostre incapacità, diventa la ‘cattedra’ di Gesù, il pulpito da cui proclama la Parola”, spiega Bergoglio.

“Questo ama fare il Signore, il signore delle sorprese: salire sulla barca della nostra vita quando non abbiamo nulla da offrirgli; entrare nei nostri vuoti e riempirli con la sua presenza; servirsi della nostra povertà per annunciare la sua ricchezza, delle nostre miserie per proclamare la sua misericordia”, conclude, impartendo la benedizione alla piazza.

AL termine dell’Angelus, il Papa ricorda poi la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, che si celebra oggi: “Sono circa tre milioni le ragazze che, ogni anno, subiscono tale intervento, spesso in condizioni molto pericolose per la loro salute. Questa pratica, purtroppo diffusa in diverse regioni del mondo, umilia la dignità della donna e attenta gravemente alla sua integrità fisica”.

E martedì prossimo, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, si celebrerà la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone: “Questa è una ferita profonda, inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici senza alcun rispetto per la persona umana. Tante ragazze, le vediamo sulle strade, che non sono libere, sono schiave dei trafficanti, che le mandano a lavorare e, se non portano i soldi, le picchiano. Oggi succede questo nelle nostre città. Pensiamoci sul serio”, il monito del Pontefice.

“Davanti a queste piaghe dell’umanità, esprimo il mio dolore ed esorto quanti ne hanno la responsabilità ad agire in modo deciso, per impedire sia lo sfruttamento sia le pratiche umilianti che affliggono in particolare le donne e le bambine”, aggiunge.

Infine, ancora un monito contro la “cultura dello scarto”: “Oggi in Italia si celebra anche la Giornata per la Vita, sul tema ‘Custodire ogni vita’. Questo appello vale per tutti, specialmente per le categorie più deboli: gli anziani, i malati, e anche i bambini a cui si impedisce di nascere. Mi unisco ai Vescovi italiani nel promuovere la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico. Ogni vita va custodita, sempre!”.

Poi il pensiero va al piccolo Ryan, caduto in un pozzo (leggi qui) e morto dopo essere stato estratto vivo nella serata di ieri (leggi qui): “Tutto un popolo si è aggrappato per salvarlo. Era tutto il popolo lì, lavorando per salvare un bambino! Grazie a questo popolo per questa testimonianza!” (leggi qui)

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