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Eutanasia, la condanna di Papa Francesco: “La vita è un diritto, non la morte”

9 febbraio 2022 | 11:56
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Eutanasia, la condanna di Papa Francesco: “La vita è un diritto, non la morte”

Il Pontefice: “Attenzione alle derive che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio”. Poi l’appello: “Gli anziani vanno sempre curati, sono il tesoro dell’umanità”

Città del Vaticano – Nuova condanna di Papa Francesco all’eutanasia: l’appello arriva durante l’Udienza Generale. Nell’Aula Paolo VI, il Pontefice continua il ciclo di catechesi dedicato alla figura di San Giuseppe, soffermandosi oggi sul tema “San Giuseppe patrono della buona morte”. Da qui l’invito a scongiurare “inaccettabili derive” eutanasiche.

Il Santo Padre esprime gratitudine “per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette ‘cure palliative’, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”. “Dobbiamo però stare attenti – avverte – a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano all’eutanasia. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare il suicidio assistito. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti”.

Francesco riflette poi con dolore su un “problema sociale”. Il riferimento è a “quel ‘pianificare’, accelerare la morte degli anziani. Tante volte si vede, in un certo ceto sociale, con gli anziani che non hanno mezzi danno meno medicine che ad altri: questo è disumano, non è Cristiano. Gli anziani vanno curati come tesoro dell’umanità. Anche se non parlano più sono simbolo di saggezza”.

Quindi l’invocazione finale: “Possa San Giuseppe aiutarci a vivere il mistero della morte nel miglior modo possibile. Per un cristiano la buona morte è un’esperienza della misericordia di Dio, che si fa vicina a noi anche in quell’ultimo momento della nostra vita. Anche nella preghiera dell’Ave Maria, noi preghiamo chiedendo alla Madonna di esserci vicini ‘nell’ora della nostra morte’. Proprio per questo vorrei concludere pregando tutti insieme un’Ave Maria per gli agonizzanti e per quanti stanno vivendo un lutto”.

Non è mancato un nuovo appello del Papa affinché siano garantire a tutti le cure sanitarie. Bergoglio ricorda che dopodomani ricorre la Giornata mondiale del malato: “Desidero ricordare i nostri cari malati perché a tutti siano assicurate cure sanitarie e accompagnamento spirituale. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle , per i loro famigliari, per gli operatori sanitari e per tutti quelli che se ne prendono cura”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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