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Concessioni balneari nel mirino dell’Ue, Gentiloni: “Vanno riassegnate con le gare”

10 febbraio 2022 | 17:08
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Concessioni balneari nel mirino dell’Ue, Gentiloni: “Vanno riassegnate con le gare”

Il commissario europeo all’Economia: “Devono essere fatte senza favorire soggetti rispetto ad altri, o un modello di gestione rispetto ad un altro”

Bruxelles – Sulla questione delle concessioni balneari “non è che occorra rivedere molte norme. La soluzione che la Commissione indica da tempo è abbastanza semplice: riassegnare tramite gare le concessioni esistenti, facendolo in maniera da tenere conto degli investimenti fatti finora”. Lo dice il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Bruxelles. Le gare, pur tenendo degli investimenti pregressi, devono essere fatte “senza favorire soggetti rispetto ad altri, o un modello di gestione rispetto ad un altro. Un conto è tenere conto degli investimenti e delle ricadute sociali, un altro conto è favorire questo o quel soggetto rispetto alla concorrenza”, conclude Gentiloni, ribadendo la linea che la Commissione tiene da tempo su questa materia.

Il sistema delle concessioni balneari italiane è da tempo nel mirino delle autorità Ue: nel 2016, al termine di una prima procedura di infrazione, la Corte di Giustizia dell’Ue ha condannato l’Italia per il mancato rispetto delle norme Ue sul mercato unico e la concorrenza. Il 3 dicembre 2020 la Commissione ha poi avviato un’altra procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia: gli Stati membri, ricordava l’esecutivo Ue, hanno “l’obbligo” di assicurare che le concessioni limitate numericamente a causa del carattere finito delle risorse naturali, come appunto gli arenili, siano date per “un periodo limitato” e sulla base di una “procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri trasparenti, non discriminatori e oggettivi”.

Indegna invasione di campo anti-italiana da parte di un commissario europeo nominato dall’Italia. Letta che dice? Il PD che dice ai 30.000 imprenditori e ai 300.000 lavoratori che rischiano di perdere lavoro e anni di sacrifici? La Lega, i suoi ministri e i suoi parlamentari stanno lavorando per una soluzione che, nel rispetto delle regole, non permetta la svendita delle spiagge italiane”, il commento del leader della Lega Matteo Salvini dopo le parole di Paolo Gentiloni. (fonte Adnkronos)

Sibe  Fib: “Dichiarazioni di Gentiloni superficiali e sbagliate”

La dichiarazione del commissario Paolo Gentiloni sulle concessioni balneari sono tanto superficiali quanto sbagliate“, hanno dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA-Confesercenti.

“Il principio di concorrenza non può comportare la confisca di aziende che sono di proprietà dei balneari – hanno precisato i leader dei due principali Sindacati di categoria -. Il commissario europeo per l’Economia dovrebbe ben sapere che il mercato funziona se garantisce la concorrenza senza ledere gli altri sacrosanti diritti degli operatori, come quello della proprietà aziendale o la certezza del diritto. Piuttosto avrebbe dovuto sottolineare che il diritto europeo tutela tutti coloro che hanno confidato nelle leggi dello Stato. Si chiama legittimo affidamento e Gentiloni ha perso l’occasione per ribadirlo. Costituisce un aggravante la circostanza che sia italiano e che, quindi, conosce bene la nostra balneazione attrezzata costituita da decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che forniscono servizi di qualità e di eccellenza che il mondo ci invidia.

Dal commissario europeo all’Economia ci saremmo aspettati ben altro che queste semplicistiche dichiarazioni, che non aiutano, certamente, le Istituzioni italiane impegnate a trovare un giusto e corretto bilanciamento fra le esigenze di una maggiore concorrenza e la tutela dei legittimi diritti dei concessionari, riconosciuti proprio dal diritto europeo. In definitiva le dichiarazioni di Gentiloni sugli imprenditori balneari non aiutano l’economia europea che ha bisogno della balneazione attrezzata italiana che ha, da sempre, dimostrato efficienza e capacità imprenditoriale. Non aiutano il nostro Paese impegnato a costruire una riforma delle concessioni balneari con un corretto e giusto bilanciamento fra le esigenze di una maggiore concorrenza con la doverosa tutela dei legittimi diritti dei concessionari. Gentiloni ha perso l’occasione per sottolineare che l’Europa non è solo concorrenza, ma la Patria dei diritti come quello di proprietà aziendale e del legittimo affidamento. Peccato”.

Ferrara (M5S): “Gentiloni a favore di assegnazioni con gare, Pd di Roma recepisca”

Gentiloni ha detto, sulle concessioni demaniali marittime: quelle esistenti vanno riassegnate tramite gare, senza favoritismi. Bene, speriamo che ora anche il Pd capitolino recepisca questa posizione. L’Amministrazione Raggi è stata la prima in Italia a mandare a bando le concessioni scadute e a lavorare su un rivoluzionario Piano di utilizzazione degli arenili. Il documento è pronto ed è passato in tutte le Commissioni consiliari capitoline: Gualtieri può portarlo in Aula in qualsiasi momento, se lo vuole. Con nuove gare partiranno la riqualificazione, gli investimenti e gli interventi tutela ambientale. L’abbattimento di 6000 metri lineari di muri consegneranno al litorale una nuova visuale del mare. Passiamo da 6209 metri di spiaggia libera (misurati dal fronte strada) a 8174 metri, dal 48% al 65% totale di arenili liberi; solo nell’Ambito Urbano si supererà il 55% di spiagge completamente fruibili. Grazie alle nuove regole, con il recupero delle strutture storiche e di valore testimoniale, passeremo dal consentire il 19% di spiaggia edificata ad un massimo del 5%, come previsto dal Piano Regolatore. Ed è una riduzione importante, perché dei 648.430 mq di spiaggia esistenti sul litorale romano, oggi 122.045 mq sono coperti da edifici. Con le nuove regole, tre quarti di questi verranno abbattuti lasciando più libere le spiagge di Roma. Tramite le aste pubbliche, possono arrivare milioni di investimenti per riqualificare il nostro Mare, generando posti di lavoro e nuove opportunità, abbattendo muri e rimuovendo la cementificazione superflua. Le nuove spiagge libere, unite a quelle esistenti, renderanno il lungomare una ricchezza ancora maggiore per la nostra città. E Roma Capitale si metterebbe in linea con le esigenze di una nuova transizione ecologica del mare. Si può fare, subito: basta volerlo”. Così in una nota il consigliere capitolino del M5S e vicepresidente dell’Assemblea capitolina Paolo Ferrara.