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Camici sui cancelli dei laboratori: la protesta dei ricercatori italiani contro il precariato

14 febbraio 2022 | 19:22
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Camici sui cancelli dei laboratori: la protesta dei ricercatori italiani contro il precariato

Alle finestre e ai cancelli dei laboratori di tutta Italia camici appesi per dire basta al precariato fino a 30 anni

Roma – Camici appesi sui cancelli, sui portoni e alle finestre dei laboratori di tutta Italia degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e degli Istituti Zooprofilattici di tutta Italia. E’ la protesta dei ricercatori del Bel Paese contro il precariato.

L’iniziativa, lanciata da Arsi Ricercatori in Sanità – Italia ha visto la partecipazione di biologi, ingegneri, farmacisti, psicologi, chimici, fisici, bibliotecari, amministrativi, ecc, contro il precariato, i “Tfr non versati, le anzianità non riconosciute, il pregresso lavorativo cestinato, le maternità non dichiarate e non usufruite, i mutui in banca non concessi”, come si legge sui canali social dell’Arsi.

“Negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) e degli Istituti Zooprofilattici (Izs) pubblici lavorano 1600 professionisti. ora contrattualizzati a tempo determinato (nella c.d. Piramide della Ricerca) che vantano un’anzianità di servizio superiore a 5 anni, con una media nazionale di oltre 10 anni di precariato. Vi sono non rari casi di anzianità di servizio (tramite svariate forme di contratti a termine) di 25-30 anni – spiegano dall’Arsi -. Tale personale vanta un know-how importantissimo per l’innovazione della sanità pubblica costruito in decenni di esperienza e sta partecipando alla lotta contro il Covid, oltre alla lotta contro tumori, malattie degenerative, malattie mitocondriali, malattie genetiche, malattie rare, etc”.

“Da una recente indagine condotta su 16 Istituti, nei primi due anni di applicazione della Piramide della Ricerca l’abbandono ha già raggiunto in alcuni Istituti il 50% del personale con gravissime ripercussioni sulla continuità delle attività. La media nazionale di abbandono supera il 20%. La stabilizzazione in sanità prevista dall’art. 92 della Legge di Bilancio ha escluso tale personale di ricerca Irccs-Izs e dai primi documenti del Piano Nazionale di Ricerca Sanitaria (Pnrs) si legge di un ipotetico accorciamento del percorso Piramide per gli Irccs senza prevedere la creazione della pianta organica della ricerca, condizione necessaria per permettere la stabilizzazione di tale personale”, proseguono dall’Arsi, che “chiede un immediato intervento perché nel Pnrs venga inserita la creazione della pianta organica della ricerca e si ponga fine all’attuale precariato fino a 30 anni che non risponde alla Direttiva Europea 1999/70 sull’utilizzo dei contratti a termine”.

(Il Faro online)