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Super Green pass, obbligatorio anche per lo smart working: il chiarimento del Governo

Il sottosegretario alla Salute: "I controlli sono un'operazione più complicata rispetto alle verifiche sui luoghi di lavoro ma non escludo che ci possano essere"

Roma – Green pass obbligatorio anche per chi lavora in smart working. Nella giornata in cui l’obbligo di Super green pass entra in vigore per i lavoratori over 50, pubblici e privati, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa spiega che “la norma primaria prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, è chiaro quindi che l’obbligo è esteso a tutta questa categoria e a questa fascia d’età. E’ quindi confermato” anche per chi lavora da casa.

“I controlli sono un’operazione più complicata rispetto alle verifiche sui luoghi di lavoro ma non escludo che ci possano essere. Ad oggi a chi non si vaccina sono precluse anche altre attività, come i trasporti, i ristoranti o i cinema. Quindi c’è anche un altro modo per controllare chi non è vaccinato”, osserva ancora a ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1.

BADANTI E BABY SITTER

Il Super green pass da oggi 15 febbraio 2022 obbligatorio sul lavoro anche per colf, baby sitter e badanti over 50 che, senza il certificato verde rafforzato, rischiano il licenziamento per giusta causa. Bisognerà essere in possesso di una certificazione verde valida (vaccino o guarigione) per poter svolgere il proprio lavoro in casa, a contatto con anziani o bambini, come evidenzia Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.

Alle famiglie datrici spetterà, invece, il compito di verificare, tramite App o, su richiesta del lavoratore, mediante la consegna della copia cartacea del Green Pass, pena una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro. I domestici non in regola , sintetizza Zini, non potranno svolgere attività lavorativa e se lo faranno andranno incontro ad una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro e dovranno essere considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con il diritto alla conservazione del posto di lavoro fino alla presentazione di idonea certificazione. Per i giorni di assenza ingiustificata non sarà dovuta la retribuzione, né altro compenso o emolumento. (fonte Adnkronos)