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Crisi Ucraina, i leader separatisti ordinano la “mobilitazione generale”

19 febbraio 2022 | 11:30
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Intanto continuano le evacuazioni dalle regioni dell’est del Paese. Kiev: “Ucciso un nostro soldato”

Kiev – II leader di Donetsk, Denis Pushilin, ha annunciato di aver “firmato un decreto per la mobilitazione generale“.

In un videomessaggio di cui dà notizia l’agenzia Tass, si rivolge ai “connazionali riservisti” affinché si presentino agli uffici militari. “Faccio appello a tutti gli uomini della repubblica in grado di imbracciare un’arma a difendere le loro famiglie, i loro bambini, le loro mogli, le loro madri”, ha scritto Pushilin su Telegram rivolgendosi ai riservisti.

Anche il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha annunciato la firma di un decreto per la “mobilitazione generale”. Lo riferisce Sputnik dopo le notizie analoghe su quanto deciso da Pushilin.

I leader separatisti nell’est dell’Ucraina, intanto, sottolineano come prosegua l’evacuazione della popolazione dalla regione denunciando attacchi nella notte. Più di 6.000 persone, compresi 2.400 bambini, sono stati trasferiti dall’area. Alloggi sono stati preparati nella regione meridionale russa di Rostov. Stamani da Donetsk i separatisti hanno denunciato decine colpi sparati dalla mezzanotte contro il loro territorio, mentre i leader di Luhansk hanno denunciato violazioni del cessate il fuoco. Notizie che non possono essere verificate in modo indipendente. Le parti si scambiano regolarmente accuse. L’Osce ha segnalato un aumento delle violazioni del cessate il fuoco nel Donbass.

Circa 25.000 hanno intanto lasciato l’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk e altre 10.000 persone lasceranno l’area. Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il ministro per le emergenze dell’autoproclamata repubblica Yevgeny Katsavalov. “Circa 25.000 hanno passato il confine con i loro mezzi – ha affermato -. E’ in fase di organizzazione un convoglio organizzato per il trasferimento di 10.000 persone”.

Kiev: “Ucciso un nostro soldato”

L’Ucrania denuncia la morte di uno dei suoi militari in scontri con le milizie filorusse lungo la linea di contatto nell’est del Paese. Secondo l’esercito ucraino, il militare è deceduto a seguito di un attacco dell’artiglieria pesante, intorno alle 9 ora locale, dopo essere stato ferito da schegge. “Le Forze Armate ucraine manifestano sentite condoglianze ai parenti e agli amici del defunto”, si legge in una nota pubblicata da Ukrinform senza al momento altri dettagli.

Introdotto lo stato d’emergenza nella regione russa di Rostov

Lo stato di emergenza è stato introdotto, a partire dalle dieci di questa mattina, nella regione della Federazione russa di Rostov, “a causa del crescente flusso di profughi” provenienti dalle regioni indipendentiste di Luhansk e Donetsk, ha reso noto il governatore, Vasily Golubev, dopo aver incontrato il ministro per le Emergenze facente funzione, Aleksandr Chupriyan. Ieri i ‘presidenti’ delle due regioni, autoproclamate Repubbliche popolari nel 2014, hanno chiesto ai civili di lasciare le loro case e di passare il confine. L’agenzia russa Tass, citando residenti locali, denuncia intanto l’esplosione nella notte di una bomba a un chilometro dal confine con l’Ucraina, nel distretto di Tarasovsky della regione di Rostov, vicino a una abitazione (leggi qui).

“La Russia proteggerà i suoi cittadini nel Donbass”

La Russia è pronta a proteggere i suoi cittadini nel Donbass se saranno in pericolo, ha affermato il presidente della Duma di Stato, Vyaceslav Volodin. “La Russia non vuole la guerra. Il nostro Presidente, Putin, lo ha ribadito più volte. Se si creano pericoli per i russi che vivono nelle Repubbliche di Donetsk e Luhansk, il nostro Paese li difenderà”, ha affermato. In questi anni la Russia ha accelerato la distribuzione di passaporti fra i residenti delle due regioni ucraine indipendentiste (si parla di 720mila passaporti erogati). (fonte: Adnkronos)