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Sanità, il Lazio è tra le prime regioni a stabilizzare i precari impegnati nel Covid

19 febbraio 2022 | 09:00
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Sanità, il Lazio è tra le prime regioni a stabilizzare i precari impegnati nel Covid

D’Amato: “Già dal mese di aprile partiranno le prime procedure di stabilizzazione del personale per chi avrà maturato i requisiti”

“E’ stato siglato ieri mattina, 18 febbraio 2022, in Regione l’accordo con i sindacati per stabilizzare il personale sanitario precario impegnato in questi due anni nella lotta e il contrasto alla pandemia“. Lo annuncia l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato in merito all’accordo siglato questa mattina con le organizzazioni sindacali (FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, ANAAO-COSMED, CIMO, CGIL Medici, CISL Medici, UIL Medici, FIALS, ANPO ASCOT, AAROI EMAC, FASSID SINAFO e FVM).

“Il Lazio è tra le prime regioni italiane a siglare l’intesa e già dal mese di aprile partiranno le prime procedure di stabilizzazione del personale per chi avrà maturato i requisiti – ha spiegato D’Amato – si tratta di un giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto in questi due anni di pandemia per proteggere e mettere in sicurezza la nostra comunità. Un passo importante nella direzione del rafforzamento della sanità territoriale e voglio ringraziare le rappresentanze sindacali per il lavoro di confronto e concertazione svolto in questi mesi che ha portato al raggiungimento di questo importante risultato”.

L’accordo sottoscritto prevede inoltre l’avvio di un percorso di internalizzazione dei servizi volto alla tutela dei lavoratori che oggi operano in appalto.

Cangemi – Santori (Lega) “L’Accordo di stabilizzazione dimentica i precari da oltre 10 anni”

“La Regione Lazio, nell’accordo con i sindacati in merito alla stabilizzazione dei precari Covid, dimentica quei lavoratori sottoposti da anni a cambi appalti, riduzione degli stipendi, svilimento della professionalità ma soprattutto precari da oltre 10 anni, anche loro in prima linea per la lotta alla pandemia”. Lo dichiarano il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi, ed il consigliere capitolino Lega, Fabrizio Santori.

“È ovviamente positivo quanto è stato fatto a tutela dei lavoratori – proseguono – ma non può essere un punto di arrivo, perché riteniamo inaccettabile che numerosi dipendenti con contratti a tempo determinato appartenenti anch’essi al comparto sanità, come gli amministrativi, vengano prima illusi e poi esclusi continuamente da quello che sembra essere un diritto per tutti ma non per loro. Serve un reale potenziamento delle piante organiche nel sistema sanitario regionale perché le gravi carenze stanno mettendo in difficoltà numerosi servizi ai cittadini i primi ad essere penalizzati da questa sanità ormai al collasso”.

“Per questa ragione – conclude Cangemi – presenterò un’interrogazione urgente al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti,al fine di ampliare l’accordo e le procedure previste anche a tutte quelle figure che ad oggi risultano escluse”.

Ciacciarelli (Lega): “Finalmente si è mossa la macchina politico-amministrativa”

“Dopo la mia interrogazione urgente a risposta immediata finalmente la Regione Lazio annuncia assunzioni da aprile per il personale precario della sanità”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega).

“Il 3 febbraio 2021 – spiega il Consigliere – avevo presentato questa interrogazione per sapere quali determinazioni la Regione Lazio intendesse assumere al fine di procedere alla stabilizzazione del personale precario della sanità pubblica assunto durante l’emergenza Covid-19. Occorre un percorso che inserisca queste persone in maniera stabile ed a tempo indeterminato negli organici delle strutture pubbliche della Regione Lazio, anche in vista di eventuali future emergenze. Non bisogna poi dimenticare il particolare momento che stiamo affrontando. In questa fase è importante immettere il maggior numero di personale per farsi trovare pronti ad ogni evenienza. Il virus è particolarmente aggressivo e mutevole, pertanto occorre essere previdenti. Il personale in questione ha dimostrato grande dedizione al lavoro e senso del dovere in mesi difficilissimi, merita, quindi, un riconoscimento, che è quantomeno doveroso.”
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