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Kiev si prepara alla guerra e dichiara lo stato d’emergenza

23 febbraio 2022 | 18:07
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Una legge ad hoc permetterà ai cittadini ucraina di girare armati. Zelensky: “Vogliamo aderire alla Nato”. L’ira della Russia: “La risposta alle sanzioni sarà dolorosa”

Kiev – Crisi Ucraina-Russia, Kiev dichiara lo stato di emergenza e si prepara alla guerra richiamando i riservisti. La decisione arriva oggi dal Consiglio nazionale di Sicurezza ucraino. Lo ha riferito Oleksiy Danilov, segretario dell’organismo. Lo stato di emergenza sarà imposto in tutte le regioni del Paese con eccezione di Dontetsk e Luhansk, dove le forze ucraine sono già impegnate militarmente contro i separatisti filo russi.

Il provvedimento durerà inizialmente 30 giorni, anche se prima di entrare in vigore dovrà essere approvato dal Parlamento. Intanto il governo ha iniziato a richiamare in servizio i riservisti dell’esercito di età compresa tra 18 e 60 anni. E’ quanto prevede un decreto firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e che indica come il Paese si stia preparando a difendersi da un’invasione russa. I riservisti dovranno prestare servizio per un massimo di un anno, si legge nel decreto. Zelensky vuole così aumentare di circa duecentomila soldati il suo esercito.

Le Guardie di confine in Ucraina hanno inoltre introdotto nuove restrizioni: c’è ora quindi il divieto ad avvicinarsi al confine la notte, di fotografare o filmare siti delle Guardie di confine e gli stranieri non possono avvicinarsi al confine a qualsiasi ora. Le navi, inoltre, non possono lasciare i porti la notte.

Il Parlamento ucraino ha quindi approvato un pacchetto di sanzioni contro tutti i 351 deputati della Duma che nei giorni scorsi hanno votato a favore del riconoscimento delle due autoproclamate Repubbliche del Donbass e dell’utilizzo di truppe russe all’estero. Lo riporta il Guardian, precisando che le sanzioni prevedono, tra l’altro, il divieto di ingresso in Ucraina ed il congelamento degli asset nel Paese. Sempre secondo il Guardian, il Parlamento avrebbe approvato in prima lettura anche una legge che permette agli ucraini di girare armati e di agire per autodifesa, mentre continuano ad essere concreti i rischi di un’escalation tra Ucraina e Russia. “L’adozione di questa legge è assolutamente nell’interesse dello Stato e della società”, hanno affermato in una nota gli autori del disegno di legge, aggiungendo che si tratta di una misura necessaria a causa delle “minacce e dei pericoli esistenti per i cittadini ucraini”.

Il governo ucraino ha intanto sollecitato i cittadini ucraini residenti in Russia – si stima che siano più di 2,5 milioni- a lasciare il Paese immediatamente denunciando il rischio di una invasione militare da parte delle forze di Mosca. Il ministero degli Esteri ha diffuso una raccomandazione in questo senso citando “la crescente aggressione della Russia contro l’Ucraina che, fra l’altro, rischia di portare restrizioni significative alla capacità di fornire assistenza consolare”.

Denunciata questa mattina la morte di un soldato ucraino e il ferimento di altri sei militari a causa di una serie di attacchi di artiglieria da parte delle milizie separatiste nella regione del Donbass. Il Joint Forces Command ha indicato sul proprio account Facebook che nelle ultime 24 ore si sono verificati 96 attacchi da parte di milizie separatiste, di cui 81 con armi pesanti, riferendo che nell’ambito di questi scontri è morto un soldato colpito da schegge. “A seguito degli attacchi di artiglieria, un militare ha subito ferite letali. Un altro militare è stato ferito ed è stato evacuato in una struttura medica, mentre altri cinque hanno riportato ferite da combattimento” e sono stati curati sul posto, ha riferito il Comando militare ucraino.

ZELENSKY: “VOGLIAMO ADERIRE A NATO”

“Accogliamo con favore le misure adottate contro la Russia dalla comunità internazionale e ce ne aspettiamo delle altre”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa con i presidenti di Polonia e Ucraina, dicendo che Kiev si aspetta “una risposta dura, severa e immediata da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia”. “Confermiamo – ha aggiunto – le nostre aspirazioni europee e la nostra aspirazione ad aderire alla Nato”.

La Russia ha compiuto “un atto di aggressione nei confronti dell’Ucraina” riconoscendo le repubbliche di Donetsk e Luhansk come indipendenti, siamo ”tutti d’accordo su questo crimine” commesso da Mosca, ha detto ancora. “E’ arrivato il momento di reagire con forza” alle ultime mosse del governo russo, compreso il riconoscimento delle due regioni separatiste del Donbass, ha aggiunto, continuando: “Stiamo discutendo di possibili decisioni che potrebbero essere assunte per reagire alla Russia”.

Il riconoscimento delle due repubbliche separatiste è una “decisione unilaterale di uscire dagli accordi di Minsk”, ha continuato Zelensky e “la presenza militare della Federazione Russa nel territorio occupato del Donbass si è nascosta dietro l’uniforme separatista e ora vediamo che si tratta di una deviazione unilaterale dagli accordi di Minsk”, ha detto. “Questo è un indebolimento dei tentativi ucraini e internazionali di regolare la situazione nel Donbass ucraino”, ha aggiunto.

MOSCA SULLE SANZIONI: “RISPOSTA SARA’ DOLOROSA”

La risposta della Russia alle nuove sanzioni annunciate dagli Usa, dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, sarà “forte, non necessariamente simmetrica” e “dolorosa”. “Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che alle sanzioni verrà data una risposta forte, non necessariamente simmetrica, ma ben calcolata e dolorosa per la parte americana”, si legge in una nota pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri russo. “La pressione delle sanzioni non è in grado di influire sulla nostra determinazione a difendere i nostri interessi”, si legge nella dichiarazione.

DOMANI VERTICE STRAORDINARIO UE

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha intanto convocato per domani sera alle 20 a Bruxelles un summit straordinario dei capi di Stato e di Governo dell’Ue per discutere degli ultimi sviluppi della crisi. Verranno discussi nel vertice “gli ultimi sviluppi, come proteggere l’ordine internazionale basato sulle regole, come comportarsi con la Russia, in particolare come fare in modo che risponda delle sue azioni, come sostenere ulteriormente l’Ucraina e il suo popolo”. Per Michel “non c’è posto nel XXI secolo per l’uso della forza e della coercizione per modificare i confini”. (fonte Adnkronos)