L'intervento

Guerra Russia-Ucraina e pandemia, ViviAmo Fiumicino: “Sospendere le tasse su elettricità e gas in questo periodo di emergenza energetica”

28 febbraio 2022 | 11:37
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Guerra Russia-Ucraina e pandemia, ViviAmo Fiumicino: “Sospendere le tasse su elettricità e gas in questo periodo di emergenza energetica”

“Auspichiamo giusti impulsi di ‘microeconomia’, utili nel far ripartire il nostro Paese”

Fiumicino – “Gli ultimi giorni, si stanno caratterizzando oltre che per le tensioni afferenti alla questione Russo-Ucraina, sfociate in interventi di natura bellica e per le quali l’evoluzione si prospetta incerta e drammatica più che mai e per la quale auspichiamo l’affermazione della diplomazia e del buon senso da parte di tutti gli attori coinvolti, diretti e indiretti, anche per il decorso di questa pandemia, che seppure i suoi effetti da un punto di vista sanitario stiano progressivamente rallentando dopo due anni di morsa che hanno visto in affanno ospedali e relative terapie intensive, da un punto di vista economico e sociale, forse è da ora che gli effetti si stiano iniziando a fare sentire con maggior vigore”. Così, in una nota stampa, ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini.

“A tal proposito, – spiega il Comitato – l’apprensione maggiore che sta attanagliando famiglie e imprese, è l’aumento dei costi per le utenze di energia elettrica e gas, arrivato anche in alcuni casi a raggiungere abbondantemente il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e a parità di consumi, mettendo così in grave difficoltà la possibilità di spesa per consumi di milioni di italiani e la redditività, se non addirittura il futuro di numerose piccole e medie imprese. In generale, è tutto il tessuto produttivo ad essere in sofferenza, visto anche l’aumento generale dei prezzi, tra cui quello dei carburanti e delle materie prime, provocando effetti a cascata che inevitabilmente andranno a penalizzare i consumatori finali. D’altro canto, il Governo Draghi in vista degli aumenti dei costi di energia e gas dovuti, non al recente conflitto bellico, ma per questioni più strutturali e relativi al fatto che l’Italia importi il 95% di fonti energetiche dall’estero, di cui in prevalenza di origine nucleare e che questa drastica impennata dei costi, sia dovuta a quella transizione ecologica, voluta dall’attuale Governo, che se anche abbia voluto allineare il nostro Paese ai parametri europei, nell’intento altresì del perseguimento degli obiettivi dettati dalla stessa Agenda 2030 UE, gli stessi si stiano scagliando pesantemente su famiglie, imprese e consumatori, ha predisposto una serie di interventi per mitigare taluni effetti già dallo scorso anno.

Infatti, con i decreti di luglio e settembre del 2021, il Governo ha stanziato 5 miliardi di euro per limitare gli effetti dell’aumento dei costi per le risorse energetiche, peraltro confermato anche nel recente decreto del 18 Febbraio, che vanta 37 articoli, con il quale sono stati stanziati altri 5,5 miliardi allo stesso scopo. Nello specifico, sin dallo scorso anno sono state tagliate di netto le aliquote per gli oneri di sistema, che prima dei vari aumenti pesavano per circa il 35% del costo della bolletta, mentre si arriverà nel secondo trimestre del 2022 al loro completo azzeramento. Sono stati, allo stesso tempo, introdotti altri provvedimenti, quali il taglio dell’IVA, passata dall’aliquota del 10 % per le utenze domestiche e del 22% per quelle non domestiche, all’aliquota del 5% per tutte le utenze, oltre che all’introduzione di altre misure come il bonus sociale per le famiglie con ISEE modesto e sotto forma di crediti d’imposta per le imprese energivore e gasivore”.

“Di fronte a queste misure, – sottolinea ViviAmo Fiumcino – pur riconoscendo gli sforzi prodotti dal Governo, non possiamo non constatare, che alcune voci di spesa sulle bollette siano in realtà rimaste ancora invariate. A determinare il costo finale di ogni utenza, concorrono innanzitutto le materie prime (elettricità o gas), costi per il trasporto, oneri di sistema, IVA, accise e addizionali regionali. Considerando che sul costo delle materie prime e sul costo del trasporto ci sia poco da fare, riteniamo che almeno sulle accise e sulle addizionali regionali, che incidono circa per il 26% sul costo della bolletta e su cui peraltro si applica l’IVA, dato che concorrono insieme alle altre voci a determinare la base imponibile (in sostanza si applica la tassa sulla tassa), si possa fare uno sforzo ulteriore, andando cioè a sospenderle in questo periodo di ‘emergenza energetica’, anche in considerazione del fatto, che il nostro Paese da oltre trenta anni, è rimasto fermo al palo in termini di efficientamento energetico e di reperibilità di altre risorse. Sulla base di queste considerazioni, fatte proprie dal Consigliere Mario Baccini, il quale con apposita mozione a firma dei consiglieri di opposizione di centrodestra e liste civiche collegate, chiederà al Sindaco ed alla Giunta di impegnarsi formalmente nel presentare apposita proposta da sottoporre agli enti competenti, passando per l’Anci e per la Conferenza delle Regioni, che avrà come oggetto la sospensione delle accise e delle addizionali regionali”.

“Auspichiamo che tutto il Consiglio, – conclude il Comitato –  in virtù di questa emergenza economica e delle difficoltà a cui stanno facendo fronte famiglie, pensionati, imprese, possa accogliere questa proposta e anzi, a limite migliorarla laddove ritenga opportuno, per dare anche un segnale, che le realtà locali che più conoscono e vivono da vicino le varie sfumature del tessuto sociale ed economico italiano, possano dare quei giusti impulsi se vogliamo di “microeconomia” ed essere utili nel far ripartire il nostro Paese, dopo questi due anni drammatici, sotto ogni punto di vista”.

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